Kata scomparsa, ricerche anche nelle fosse biologiche dell’hotel. Il padre risentito dal pm
Si è concluso dopo circa otto ore il secondo giorno di ispezione all'interno dell'ex hotel Astor di Firenze, da dove sabato 10 giugno Kata, bimba peruviana di 5 anni, è scomparsa. In forze i carabinieri del Ros, del Sis e del Gis hanno perlustrato nuovamente, con l'ausilio di sofisticate strumentazioni, ogni stanza, intercapedine e sgabuzzino, oltre ai locali sotterranei.
Continuano le ricerche di Kata
Già ieri e nei giorni scorsi erano stati sequestrati diversi reperti, tra cui lo spazzolino della piccola, considerati utili alle indagini per la ricerca della piccola, che comunque non si trova. Tra le operazioni eseguite anche lo svuotamento delle fosse biologiche.
Ieri i genitori di Kataleya Mia Alvarez Chiclio (questo il nome completo della bambina) stati ascoltati nuovamente dagli inquirenti in procura.
Ora i loro sospetti chiudono il giro di testimonianze raccolte dagli investigatori in questi giorni ed entrano formalmente nell'inchiesta per la sparizione della piccola. Al momento gli inquirenti tendono a prediligere l‘ipotesi del rapimento per un regolamento di conti tra bande. Nei giorni scorsi Luciano Garofalo, ex capo dei Ris di Parma e oggi consulente di Sharon Matteoni e Filippo Zanasi, nuovi avvocati della famiglia di Kata, ha detto che c’era in atto una guerra tra gruppi per il controllo delle camere dell’albergo occupato.
Il padre di Kata ha chiesto di parlare con il pm
In tal senso Miguel Angel Romero Chicclo, il padre di Kataleya, avrebbe aggiunto nuovi racconti su alcuni episodi e fatti avvenuti nel corso degli ultimi mesi durante l'occupazione della struttura di via Maragliano, dove viveva con Kata e la moglie Katherine, quando stamani è tornato a parlare con il sostituto procuratore Christine von Borries, uno dei magistrati che coordina le indagini.
Col passare dei giorni l'uomo avrebbe individuato altri elementi relativi al contesto dell'Astor e quindi, assistito dai suoi legali, ha chiesto di parlarne con il pm, che l'aveva già sentito. Il padre della bimba avrebbe ricordato delle circostanze che secondo lui è utile far conoscere agli inquirenti impegnati nelle ricerche della figlia.