Kata scomparsa, prelevato il Dna a tutti gli occupanti dell’ex hotel Astor
C'è un importante aggiornamento nelle indagini sul giallo di Kata, la bambina peruviana di 5 anni scomparsa il 10 giugno dall'ex Astor di Firenze: è stato prelevato il Dna a tutti gli occupanti della struttura (dove la piccola viveva con la famiglia) che sono stati ascoltati dagli inquirenti: i risultati, secondo quanto emerso, potranno servire per future comparazioni.
I carabinieri hanno fatto sapere che gli accertamenti odierni rientrano nelle normali attività investigative finalizzate semplicemente a cristallizzare la eventuale presenza di soggetti estranei agli ex occupanti dell'albergo rispetto ai reperti acquisiti durante i sopralluoghi.
Sulla scomparsa di Kata la procura ha aperto un fascicolo per sequestro di persona a scopo di estorsione, al momento senza indagati.
Nei giorni scorsi, oltre agli effetti personali della bambina, erano stati sequestrati altri oggetti nell'ex albergo. I carabinieri avevano già rilevato il Dna di Kata dal suo spazzolino da denti. Al vaglio di investigatori e tecnici informatici ci sono anche i video delle telecamere dislocate anche oltre la zona di via Maragliano, non lontano dal parco delle Cascine.
Dopo lo sgombero, i carabinieri del Ros, del Gis e del Sis hanno ispezionato da cima a fondo l'edificio, dalle terrazze alle fosse biologiche, anche con sofisticate attrezzature, senza trovare tracce della piccola.
Le indagini sono dirette dalla pm della Dda Christine Von Borries e dal procuratore aggiunto Luca Tescaroli. Nello scorso weekend, gli investigatori hanno ascoltato diversi ex occupanti dell'albergo, come persone informate sui fatti, per riuscire a sciogliere il mistero. Secondo gli ultimi conteggi sarebbero circa 150 le persone che gravitavano stabilmente nell'ex Astor.
Riguardo il movente, altre ipotesi si stanno affiancando a quella finora indicata come la principale (la ritorsione di un clan rivale, legata al racket delle camere dell'albergo) e niente viene trascurato.