Kata scomparsa a Firenze, si indaga sulla pista del racket degli affitti nell’ex hotel occupato
Continuano senza sosta le operazioni delle forze dell'ordine per rintracciare la piccola Kata, la bimba scomparsa nella giornata di sabato nel quartiere Novoli a Firenze. La minore alloggia insieme alla madre e ai fratellini nell'ex hotel Astor, una struttura occupata nella quale si vive spesso in condizioni di grave povertà. Su questo aspetto si starebbero concentrando anche gli inquirenti, che hanno iniziato a percorrere la pista del rapimento dovuta al racket degli affitti delle camere.
Il racket degli affitti
Stando a quanto riferito da più testimoni e dal papà della bimba, Miguel Angel Romero Chicclo, scarcerato nella serata di martedì per restare accanto alla famiglia, la piccola potrebbe essere stata rapita all'interno dello stabile nel quale abitava a scopo di estorsione per costringere i familiari a pagare per il fitto della stanza. Intervistato durante la puntata della trasmissione "Chi l'ha visto?", Romero Chicclo ha sottolineato di non aver mai avuto problemi con nessuno e di aver pagato per la camera dell'ex hotel Astor "solo una volta".
"L'ho comprata, la stanza l'ho pagata solo una volta" ha ribadito ai microfoni della trasmissione televisiva che sta aiutando nelle ricerche. "Se qualcuno ha preso la bambina, lasciatela andare – ha poi continuato -. Ha solo 5 anni, non c'entra niente. Lasciatela qui in cortile o sui gradini della chiesa. Se lascerete andare mia figlia, non denunceremo".
La testimonianza della vicina
A confermare la pista di un rapimento a scopo di estorsione per mantenere il controllo degli affitti nella struttura, anche una residente dell'ex albergo. "Sui social hanno detto che è colpa della comunità romena – ha affermato la vicina davanti ai giornalisti nella giornata di ieri -. Non c'entriamo nulla con la scomparsa, la famiglia lo sa. Tutto nasce per lotte interne alla comunità peruviana, molto folta nel palazzo".
La donna ha poi fatto riferimento a una rissa avvenuta appena 10 giorni prima della scomparsa di Kata per il "controllo degli affitti". Nell'ex hotel, infatti, una stanza senza servizi costa fino a 500 euro, mentre una camera con bagno arriva a costi anche di 800 euro.
Perché la famiglia di Kata vive nell'ex hotel Astor
"Siamo finiti qui per disperazione – ha raccontato Romero Chicclo durante la trasmissione –. Avevo i figli piccoli e io non trovavo lavoro. Mia moglie lavorava ma non era abbastanza, in Italia è stato difficile trovare una casa in affitto perché avevamo i bambini. Sono arrivato nell'ex hotel su consiglio di un amico che mi ha detto che in questo palazzo avrei potuto trovare una stanza per i miei figli".
Gli esiti dei sopralluoghi: nessuna traccia di Kata
I sopralluoghi degli ultimi giorni nell'ex hotel Astor hanno dato esito negativo. Gli inquirenti hanno chiesto una riduzione della "pressione mediatica" per poter effettuare gli accertamenti sul posto in riservatezza. Nel frattempo, sono state diffuse le ultime immagini della piccola Kata registrate dalle telecamere di videosorveglianza. Nelle riprese si vede la piccola allontanarsi dal gruppo dei bambini con i quali stava giocando per rientrare nell'edificio occupato.