Kata scomparsa a Firenze, cosa è stato trovato nell’hotel, la mamma: “Spero non la trovino lì”
Una stretta intercapedine da controllare approfonditamente, un vano segreto, un cellulare abbandonato in un cassonetto e una nuova telecamera privata che punta a un'area adiacente al cortile interno, sono i principali elementi emersi in queste ore nelle attività di ispezione a tappeto all'interno dell'ex Hotel Astor di Firenze alla ricerca di Kata, la bimba peruviana di 5 anni scomparsa in circostanze misteriose lo scorso sabato 10 giugno.
Le ricerche di Kata nell'ex albergo a Firenze
Elementi che richiederanno ulteriori verifiche, sia tecniche come quelle sul cellulare e sulla telecamera la ricerca di tracce che possano puntare alla bambina, sia ispettive nella struttura completamente sgomberata dopo l'ordine della Prefettura. Le massicce attività delle forze dell'ordine, sospese domenica, infatti riprenderanno lunedì. Il lavoro degli inquirenti non è affatto concluso vista la mole di anfratti e zone da controllare minuziosamente. La struttura in effetti nel tempo ha subito diverse modifiche ma ora, grazie all'assenza totale degli occupanti, i sopralluoghi dei carabinieri dei Ros e del Gis potranno essere molto più approfonditi di quelli svolti finora.
La mamma di Kata: "Spero non sia nell'albergo"
All'intero dell'ex albergo trasformato in alloggi abusivi della piccola Kata però per ora nessuna traccia. Un buon segno secondo la madre della bimba che ipotizza un rapimento della piccola. "Spero che non la trovino qui dentro, perché sennò significherebbe che Kata non è più viva e invece io spero che lo sia" ha dichiarato la signora Kathrina Alvarez, che oggi è tornata all'ex hotel Astor insieme al fratello per radunare le proprie cose dopo essere stati allontanati in fetta furia nei giorni scorsi per paura di ritorsioni. Attraverso i propri legali, i genitori della bambina hanno reso noto di aver ingaggiato come consulente il generale dei carabinieri in congedo Luciano Garofano, già comandante del Ris di Parma.
Scontro tra bande nell'ex albergo Astor
L'ipotesi investigativa principale infatti resta quella di un rapimento della piccola Kata per vendetta nei confronti dei famigliari nell'ambito di una lotta tra bande e del racket delle stanze dell'ex albergo. Nel decreto che ha disposto il sequestro preventivo dello stabile, il Gip infatti ha indicato che la scomparsa della piccola "sembra trovare spiegazione nei rapporti conflittuali che sono sfociati in delitti con denunce reciproche maturati nell’ambito dell’occupazione abusiva dell’hotel Astor all’interno della comunità di peruviani ed ecuadoregni per il possesso delle stanze dell’albergo". La stessa La Direzione Distrettuale Antimafia indaga per sequestro di persona a scopo di estorsione ipotizzando una questione di regolamento di conti fra bande di sudamericani.