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La scomparsa di Kata a Firenze

Kata, nell’hotel nessuna traccia, la testimonianza dell’amichetta: “Portata via in lacrime da un uomo”

Continuano le ricerche della piccola Kata, la bimba scomparsa il 10 giugno scorso a Firenze. Non sono state trovate sue tracce nell’ex hotel Astor. Secondo gli inquirenti, potrebbe essere ancora viva. Altre 14 persone ascoltate dal Perù in videoconferenza.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Una bimba di 3 anni aveva detto agli inquirenti di essere stata l'ultima ad aver visto Kata, la minore scomparsa il 10 giugno nell'ex hotel Astor di Firenze, trascinata via per un braccio da un uomo che l'avrebbe portata in una struttura adiacente a quella dell'albergo occupato. La piccola Mia sarebbe stata una delle poche a non mantenere un silenzio ostinato sulla bimba di 5 anni rapita a giugno, ma per gli inquirenti non basta: il principale ostacolo per una svolta, sono le poche informazioni sulla possibile via di fuga del rapitore, mai ripreso dalle telecamere di videosorveglianza. 

Kata, la bimba scomparsa a Firenze
Kata, la bimba scomparsa a Firenze

I "Cacciatori Calabria", un'unità speciale dell'Arma dei Carabinieri addestrata a operare in contesti di sequestri di persona e lotta alla criminalità organizzata, non avrebbero trovato tracce del passaggio della bambina nell'ex albergo. L'ipotesi del rapimento a scopo di estorsione, però, viene ulteriormente rafforzata da quanto raccontato dalla bimba, anche se in 4 mesi e mezzo nessuno si è fatto ancora avanti per una richiesta di riscatto. Probabile anche l'ipotesi che vede la minore rapita per uno scambio di persona: secondo chi indaga, la piccola potrebbe essere stata portata via al posto di un'altra bambina, figlia dell'ex compagna di uno spacciatore.

Una foto di Kataleya
Una foto di Kataleya

Le nuove indagini dei Cacciatori di Calabria hanno allontanato definitivamente i riflettori dall'ex hotel occupato, nel quale non vi è alcuna traccia della piccola Kata. La bimba sarebbe quindi stata portata subito fuori dalla struttura e restano al momento indagati lo zio materno e quello paterno oltre ad altri 3 occupanti dell'hotel, due cugine peruviane e un cittadino romeno, che a ridosso della sparizione erano stati ripresi mentre uscivano dalla struttura con un trolley e un borsone. L'accusa è quella di sequestro di persona a scopo di estorsione ed è inquadrata nella faida tra diverse "fazioni" (una romena e una peruviana) nella gestione del cosiddetto racket degli affitti.

L'ultima immagine di Kata
L'ultima immagine di Kata

Gli zii di Kata erano finiti sul registro degli indagati per alcune tracce sospette rinvenute nei bagni delle loro stanze, mentre altri 3 proprio per le valigie portate fuori. In tutti i casi però, le analisi eseguite dal genetista Ugo Ricci non hanno fornito riscontri. 

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I pubblici ministeri Christine Von Borries e Giuseppe Ledda hanno chiesto di sentire 14 persone alle autorità peruviane, tra cui uno dei fratelli del padre e il nonno della bimba. I due avevano dichiarato che Kata si trovava in Perù e che "avrebbero sistemato le cose". La telefonata arrivava da un carcere di Lima.

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