Amici scomparsi a Olbia, i familiari: “Qualcuno sa, ma non vuole parlare”
Da sette giorni non si hanno più notizie di due giovani di 15 e 17 anni scomparsi da Olbia nella serata di giovedì 25 gennaio. I familiari della famiglia si sono rivolti alla trasmissione Rai ‘Chi l'ha visto?‘ e durante la puntata di mercoledì 31 gennaio hanno lanciato un appello.
La prima a parlare è stata la mamma di K.: "Se ci sta guardando, vorrei dirgli di farsi sentire, di chiamare a casa. Non so cosa sia successo, ma possiamo parlare di tutto. Sette giorni sono tanti, non sappiamo più che fare. Se qualcuno sa qualcosa, deve parlare, La situazione sta degenerando e io sono disperata."
Dopo una settimana le famiglie dei due ragazzi non credono più a un allontanamento volontario e temono possa essergli successo qualcosa di grave. Secondo quanto è stato riferito durante la puntata, le forze dell'ordine hanno attivato le ricerche ma non sarebbero ancora emerse piste concrete.
Polizia e vigili del fuoco, anche grazie all'uso di droni, si stanno muovendo sulla base alle segnalazioni ricevute che però non hanno portato ancora a nulla. Al vaglio anche le immagini delle telecamere di sorveglianza della città. I due giovani sarebbero stati visti insieme l'ultima volta, da giovedì i telefoni risultano irraggiungibili.
L'amicizia tra i due sarebbe nata da poche settimane. “Si sono conosciuti alla fine dell’anno, uscivano sporadicamente da tre settimane, bevevano qualcosa e andavano a giocare a biliardino. – racconta il padre di G. – Non sappiamo a chi rivolgerci e da dove partire”.
“Chiedo a chi li conosce di contattare forze dell’ordine o noi familiari se sa qualcosa", ribadisce ancora la sorella di K. "Stiamo cercando i ragazzi da giorni ma non abbiamo piste o elementi da cui partire. Sembra che siano stati inghiottiti dal terreno, arrivano segnalazioni tutti i giorni ma nessuna veramente concreta. Io penso che qualcuno sappia qualcosa, ma che non voglia parlare".
"Mio fratello e uscito senza portare via nulla, dicendo che sarebbe tornato dopo un’ora e mezza", aggiunge la ragazza, a cui fa eco il padre di G.: "Non ha portato via nemmeno uno zaino. L'ipotesi della fuga e dell'allontanamento volontario si fa meno plausibile, stiamo pensando anche altre strade da prendere".
La cella che ha agganciato per l'ultima volta i cellulari dei due ragazzi, prima che scomparissero, si trova vicino all'istituto agrario, alle porte della città, frequentato da G. e K. (che aveva deciso di abbandonare la scuola). "Si potrebbe partire da qui", dice il papà."Io vedo che gli amici hanno paura di parlare, sia con noi che con le forze dell'ordine, – dice ancora la sorella di K. – Ma aiutateci a capire dove sono finiti mio fratello e l'amico".