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Jesolo, si traveste da Gesù per festeggiare l’addio al celibato: multa da 200 euro per il futuro sposo

A Jesolo un futuro sposo si è travestito da Gesù per celebrare l’addio al celibato e ha messo in scena, con tanto di croce di legno sulle spalle, un’assurda Via Crucis. Fermato insieme agli amici dalla Polizia Locale, gli agenti hanno comminato al giovane una sanzione amministrativa di 200 euro e provveduto al sequestro della croce.
A cura di Eleonora Panseri
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Si è travestito da Gesù per celebrare l'addio al celibato, con tanto di croce di legno sulle spalle. Peccato che le forze dell'ordine non abbiano trovato altrettanto divertente la goliardata e gli abbiano comminato una sanzione amministrativa di 200 euro.

Il fatto è successo a Jesolo dove, come raccontato da Il Gazzettino, sembrano essere frequenti gli addii al celibato blasfemi e altrettanto tempestive le sanzioni della Locale. Secondo quanto riportato dal quotidiano, sabato sera, 1° giugno, nella zona di piazza Marina, un gruppo di giovani si è ritrovato per festeggiare l’addio al celibato dello sposo, un giovane trevigiano di Zenson di Piave.

Il gruppo di amici e il futuro sposo, travestito da Gesù con una lunga tunica bianca e una grossa croce di legno sulle spalle realizzata dagli altri ragazzi del gruppo, avrebbero quindi messo in scena una vera e propria Via Crucis lungo una zona a traffico limitato.

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L'assurda scena sarebbe avvenuta sotto gli occhi sorpresi di centinaia di turisti e cittadini. Secondo le norme del regolamento di polizia urbana, in realtà, quanto stava accadendo è considerato irriverente e blasfemo.

Da qui la segnalazione di un residente agli agenti della Polizia locale, che sono prontamente intervenuti sul posto. La pattuglia ha identificato il gruppo di amici, ‘regalando' al futuro sposo una sanzione amministrativa di 200 euro. Gli agenti della locale hanno anche provveduto al sequestro della croce.

Nel regolamento, infatti, all'Articolo 21, che sanziona gli Atti contrari alla pubblica decenza, al buon costume e ai culti religiosi, si legge: "È vietato a chiunque, in tutto il territorio comunale, in luogo pubblico e/o aperto al pubblico, compiere atti o tenere comportamenti contrari alla pubblica decenza nonché offendere il buon costume, in spregio ai criteri di convivenza e di decoro da osservarsi nei rapporti sociali, come partecipare ai cosiddetti addii al celibato/nubilato, feste di laurea o altre occasioni di festeggiamenti, tenendo atteggiamenti volgari ed offensivi per l'abbigliamento indossato e/o per gli oggetti esibiti (ad es. simboli sacri, oggetti raffiguranti attributi maschili e/o femminili ecc.), così provocando disapprovazione e disgusto in coloro che vi assistono".

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