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Ivan, 86 tatuaggi, la sclerosi multipla e il sogno di sfilare: “Lottate per ciò in cui credete”

La storia del giovane Ivan Cottini, il primo a salire su un ring in sedia a rotelle e a correre una maratona con le sue stampelle. Il 33enne di Urbania è un artista dal cuore solidale: ogni sfilata che fa la dedica a chi ha bisogno di aiuto.
A cura di Enrico Galletti
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Ha sempre sognato di fare il modello, e alla fine ci è riuscito. Ivan Cottini, 33 anni, originario di Urbania, nella vita ha sempre avuto le idee chiare. Gli 86 tatuaggi che campeggiano sulla sua pelle, a modo loro, raccontano una storia diversa: bella o brutta. Perché la sua vita, in fondo, è un mix tra luce e buio, che lo ha sempre portato a sognare con tutto se stesso di calcare le passerelle. "Alla vita – racconta lui – non avevo chiesto nient'altro". Ma un giorno, all'improvviso, la sua vita è cambiata.

"Cinque anni fa mi sono svegliato e mi sono accorto di non vederci più. È stata una sensazione stranissima. Non ero più io". Sclerosi multipla. La diagnosi si è scagliata contro Ivan, e nel giro di pochi mesi ha rivoluzionato le sue abitudini e sconvolto anche la minima certezza. Tra un ricovero e l'altro, in giro per gli ospedali per cercare di capirne di più, cercava di fare il possibile per affrontare di petto la malattia. "Avevo voglia di farla finita. Avevo perso tutto: il lavoro e persino la mia ragazza". Ma un giorno, nella camera d'ospedale del San Raffaele, qualcosa è cambiato. "Non mi sono arreso. A separarmi dal mio nuovo amore c'era una flebo. In ospedale mi sono innamorato di una splendida donna, e ho deciso che con lei avrei passato tutta la mia vita". E a settembre del 2015 è nata Viola, il frutto dell'amore di papà Ivan e della sua nuova compagna.

“ Volevo farla finita. Poi ho pensato a mia figlia e alla nostra vita, e ho realizzato che nessuno al mondo può fermarci ”
È stato a quel punto che Ivan Cottini ha ripreso in mano la sua vita. Una sfilata, nelle corsie dell'ospedale in cui Ivan è "rinato" e ha visto nascere la piccola Viola. Ecco il suo primo passo per non rinunciare a ciò che amava più di ogni altra cosa: la sua professione di modello. "Sono tornato a salire in passerella e a posare per cause benefiche, e non mi vergogno affatto della mia disabilità". La sua storia – una storia di coraggio di grande speranza – è arrivata a Papa Francesco, al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e alla presidente della Camera Laura Boldrini. Tutti e tre hanno scelto di incontrarlo. Perché il 33enne di Urbania, oggi, ha i numeri per stupire.

È stato il primo a salire su un ring in sedia a rotelle, con le sue stampelle ha fatto una mini maratona. E oggi è persino un ballerino, che scende dalla sedia a rotelle e si fa in quattro per lasciare il pubblico a bocca aperta. La missione delle sfilate che organizza è quella di fare del bene a chi ne ha bisogno. Adesso, Ivan, gira persino le scuole. E ad ogni ragazzo che incontra porta un messaggio. "Voglio dimostrare che non esiste alcun limite che possa fermarci, nemmeno una malattia degenerativa come la mia. Ad ogni caduta bisogna essere sempre pronti per rialzarsi e ripartire, con una consapevolezza: la vita è bella e va vissuta al meglio". Ivan ripensa a ciò che ha appena detto e sorride. Se l'è imposto: "Devo sorridere ogni giorno, per dimostrare alla mia bambina che insieme, con l'amore e un po' di coraggio, ce la faremo".

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