Italiano arrestato in Egitto, l’avvocato di Elanain Sharif: “Temiamo il fermo perché era attore porno”
Sono ore di ansia e preoccupazione per le sorti di Elanain Sharif il quarantaquattrenne con cittadinanza italiana fermato al suo arrivo in Egitto e sbattuto in carcere senza un apparente motivo. La denuncia della madre, che ha assistito alla scena, ha fatto scattare immediatamente l'interesse della Farnesina ma ad oggi ancora non sono chiari i motivi esatti del fermo anche le indicazioni giunte finora parlano di un arresto per la sua attività di attore pornografico.
"È stato messo in carcere appena siamo arrivati in aeroporto. Da allora non posso sapere come sta perché non riesco a parlarci e sono molto preoccupata" ha raccontato la madre in un comunicato diffuso dall'avvocato attraverso l'Ansa. La donna, che ha cittadinanza italo egiziana e vive in Umbria, ha spiegato che il "figlio ha subito tre interventi alla schiena, l'ultimo 30 giorni fa a Londra".
Dal giorno in cui è stato bloccato al suo arrivo in aeroporto al Cairo, il 10 novembre scorso proveniente da Roma con un volo, la donna lo ha visto tre volte ma solo di sfuggita. "La prima il giorno dopo a quello in cui era stato preso in consegna dalle autorità, in carcere al Cairo e poi dopo cinque o sei giorni trasferito dove è ora e l'ha visto l'altro giorno sempre per un paio di minuti" ha spiegato il legale che ancora non è riuscito ad avere la documentazione che attesti le accuse esatte.
"Non ho ancora una contestazione scritta relativa ai motivi per i quali è stato fermato e poi arrestato in aeroporto. Sembrerebbe che la detenzione sia legata a qualcosa tipo incitamento all'immoralità e io la ricollego alla sua attività di attore pornografico che per altro mi risulta avesse cessato da tre o quattro anni" ha spiegato infatti l'avvocato Alessandro Russo che è in contatto col Ministero degli Esteri. Sharif infatti ha lavorato nell'industria del porno col nome di Sheri Taliani e per la legge egiziano un cittadino locale che commette un reato anche all'estero può essere perseguito.
"Sono andati al Cairo dove hanno un appartamento, erano lì per commissioni come avevano fatto tante altre volte ma appena arrivato è stato bloccato e gli hanno sequestrato il passaporto italiano. In aeroporto è stato tenuto a lungo negli uffici della polizia e poi la madre lo ha visto uscire con le manette ai polsi" ha ricostruito, spiegando che le procedure di arresto sono state effettuate utilizzando solo il passaporto egiziano col quale l'uomo aveva scelto di entrare nel Paese e questo ha reso difficile un intervento immediato delle autorità diplomatiche italiane.
Per il legale alla base del fermo potrebbero esserci contenuti pubblicati sui social dal 44enne e giudicati "immorali" dalle autorità egiziane. L'avvocato però denuncia anche maltrattamenti in carcere al Cairo prima del suo trasferimento ad Alessandria d'Egitto. "Era tenuto in condizioni inumane: senza potere dormire, poteva stendersi solo per mezzora, per sedersi su una sedia, anche per pochi minuti, doveva pagare" ha raccontato, rilanciando un appello della madre dell'uomo che dice: "Sono molto preoccupata perché mio figlio sta male. Aiutatemi, lui ha bisogno di me e io di lui. Non so cosa fare".