Italiani rapiti dai Pirati, ancora nessuna richiesta di riscatto
Terza notte in mano ai pirati per i tre nostri connazionali e il cittadino ucraino rapiti al largo della Nigeria mentre erano in navigazione sul rimorchiatore Asso Ventuno della società Augusta Offshore. La Farnesina ieri ha richiesto il massimo riserbo sulla vicenda per non mettere in pericolo la vita dei quattro ostaggi, così anche le famiglie si trincerano dietro il no comment. Ufficialmente non sarebbe arrivata nessuna richiesta di riscatto, ma l'Unità di crisi del Ministero degli esteri sta lavorando freneticamente insieme alle autorità locali per cercare un contatto con i rapitori. Da indiscrezioni infatti pare che sia stato individuato il gruppo a cui appartengono gli uomini saliti a bordo della nave armi in pugno. Si tratterebbe di guerriglieri del Mend, il Movimento per l'emancipazione del delta del Niger, molto attivo nella zona e non nuovo ad episodi di rapimento di cittadini occidentali anche se al momento non vi è alcuna conferma ufficiale.
La dinamica del sequestro – Intanto sempre da fonti diplomatiche ma non ufficiali viene delineata con maggiori particolari la dinamica del rapimento avvenuto il 23 dicembre. Una volta saliti a bordo della Asso Ventuno i sette uomini di presunta nazionalità nigeriana avrebbero prima obbligato tutto l'equipaggio a riunirsi sul ponte per derubarlo, e poi intimato all'equipaggio di dirigere la nave verso la costa affinché si potesse incontrare con due scafi che li attendevano. A quel punto hanno fatto scendere i quattro membri dell'equipaggio per trasportarli su altre imbarcazioni annunciando che si sarebbero fatti vivi per concordare le condizioni del rilascio. Durante il sequestro sembra che altri due marinai a bordo del rimorchiatore d'altura sarebbero riusciti a scampare al rapimento.
