video suggerito
video suggerito
Cambiamenti climatici

Italia, transizione energetica ferma: 1.364 impianti da rinnovabili in attesa di autorizzazione

L’ultimo report di Legambiente – Scacco matto alle rinnovabili – rivela che in Italia 1.364 impianti sono “fermi” in attesa delle autorizzazioni; nel 2022  l’1% dei progetti di impianti fotovoltaici ha ricevuto l’ok a partire.
A cura di Davide Falcioni
34 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Tre giorni fa il segretario generale dell'ONU António Guterres presentando l'ultimo rapporto sul clima dell'IPCC ha dichiarato senza mezzi termini che "l'umanità è in bilico su un sottile strato di ghiaccio, che si sta sciogliendo velocemente", ma che tuttavia non tutto è ancora perduto: è teoricamente possibile rispettare il target di Parigi di +1,5 gradi a fine secolo, ma per farlo è imperativo smettere subito di usare i combustibili fossili, avviare e finanziare politiche di adattamento, soprattutto per le aree più vulnerabili, e dimezzare le emissioni di gas climalteranti entro il 2030.

In Italia 1.364 impianti rinnovabili fermi a causa della burocrazia

Insomma, secondo la comunità scientifica non c'è più  un minuto da perdere e ogni Stato – anzi, ogni individuo – deve fare la sua parte. Eppure, nonostante lo scenario che si prospetta, in Italia lo sviluppo delle rinnovabili continua ad essere una corsa ad ostacoli. Secondo l'ultimo report di Legambiente – Scacco matto alle rinnovabili – a causa di norme obsolete e frammentate e delle lungaggini burocratiche di Regioni e Soprintendenze ad oggi nella Penisola sono 1.364 gli impianti "fermi" in lista d’attesa, ovvero in fase di VIA, di verifica di Assoggettabilità a VIA, di valutazione preliminare e di Provvedimento Unico in Materia Ambientale a livello statale. Il 76% distribuito tra Puglia, Basilicata, Sicilia e Sardegna.

Immagine

Nel 2022  l’1% dei progetti di impianti fotovoltaici ha ricevuto  l’autorizzazione

Spiega Legambiente: "A fronte di questo elevato numero di progetti in valutazione – e nonostante le semplificazioni avviate dall’ex Governo Draghi – sono pochissime le autorizzazioni rilasciate dalle Regioni negli ultimi 4 anni. Nel 2022 solo l’1% dei progetti di impianti fotovoltaici ha ricevuto, infatti, l’autorizzazione. Si tratta del dato più basso degli ultimi 4 anni se si pensa che nel 2019 a ricevere l’autorizzazione sono state il 41% delle istanze, per poi scendere progressivamente al 19% nel 2020, al 9% nel 2021. Ancor peggio i dati dell’eolico on-shore (sulla terraferma) con una percentuale di autorizzazioni rilasciate nel 2019 del 6%, del 4% nel 2020, del 1% nel 2021 per arrivare allo 0% nel 2022″. Dati nel complesso preoccupanti se si considera che negli ultimi anni sono aumentati sia i progetti presentati sia le richieste di connessione alla rete elettrica nazionale di impianti di energia a fonti rinnovabili, quest’ultime sono passate da 168 GW al 31 dicembre 2021 ad oltre 303 GW al 31 gennaio 2023.

Immagine

Legambiente: "L'Italia non diventi un hub del gas"

L'installazione di impianti di energia a fonti rinnovabili impatta con burocrazia farraginosa, norme confuse a livello sia nazionale che locale con le opposizioni locali NIMBY (Not In My Backyard) e NIMTO (Not In My Terms of Office). Per questo, secondo Legambiente, è necessario arrivare ad un
Testo Unico che semplifichi gli iter di autorizzazione. Ma soprattutto è necessaria una vera volontà politica: "Al Governo Meloni – dichiara il Presidente nazionale di Legambiente Stefano Ciafani – torniamo a ribadire che il Paese non deve diventare l’hub del gas, ma quello delle rinnovabili. Se davvero si vuole contrastare la crisi climatica, accelerare la transizione ecologica e centrare gli obiettivi di decarbonizzazione indicati dall’Europa, l’Italia deve puntare con fermezza su rinnovabili, efficienza, autoproduzione, reti elettriche e accumuli. In questo percorso, è indispensabile che il Governo metta in campo una politica di breve, medio e lungo periodo anche rispetto agli obiettivi di decarbonizzazione non più rimandabili".

Immagine

Katiuscia Eroe, responsabile nazionale energia di Legambiente, ha aggiunto: "Le fonti rinnovabili, insieme a politiche serie e lungimiranti di efficienza energetica, rappresentano una chiave strategica non solo per decarbonizzare il settore energetico, priorità assoluta nella lotta alla crisi climatica, ma anche per portare benefici strutturali nei territori e alle famiglie e per creare opportunità di crescita ed innovazione in ogni settore". Insomma, a beneficiare della transizione energetica sarà non solo il pianeta, ma anche l'economia.

34 CONDIVISIONI
594 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views