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Covid 19

Italia terzo paese al mondo per letalità, 4 morti Covid ogni 100 casi: “Virus più cattivo”

Secondo la classifica elaborata dalla Johns Hopkins University di Baltimora, l’Italia si trova al terzo posto in tutto il mondo per indice di letalità da Coronavirus, che si ottiene calcolando il rapporto tra morti per Covid e il numero di casi positivi diagnosticati. Da noi ce ne sono 4 ogni 100 contagi, dietro solo a Messico (10 ogni 100) e Iran (5 ogni 100).
A cura di Ida Artiaco
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In Italia cresce l'indice di letalità del Coronavirus. Si tratta di un valore ottenuto calcolando il rapporto tra morti per Covid e il numero di casi positivi che conosciamo (ogni 100), che mostra quanto il virus è diventato "cattivo". Se il Messico guida la triste classifica elaborata dalla Johns Hopkins University di Baltimora con ben 10 vittime ogni 100 che risultano contagiati da Sars-CoV-2, seguito subito dopo dall'Iran, con una media di 5 decessi ogni 100 positivi, al terzo posto c'è proprio il nostro Paese. L'Italia, infatti, ha ottenuto il podio con circa quattro morti ogni cento casi scoperti dall’inizio della pandemia, per la precisione 3,8, poco sopra il Regno Unito che ne registra 3,7%. La notizia arriva all'indomani del record di morti raggiunto dal nostro Paese nel corso della seconda ondata: ben 731 in 14 ore.

Mappa della letalità (Johns Hopkins University).
Mappa della letalità (Johns Hopkins University).

Numeri di certo impressionanti se si guarda agli altri Paese europei. Un esempio tra tutti è dato dalla Germania, dove ogni 100 casi positivi solo l’1,6% è rappresentato dalle vittime, dunque meno della metà che in Italia, più o meno come accade in Olanda, mentre in Francia sono poco più di due e in Spagna 2,8. Cifre, comunque, più basse rispetto a quelle che siamo abituati a leggere nei bollettini quotidiani con i dati aggiornati della pandemia in Italia. A cosa sia dovuta questa situazione gli scienziati stanno cercando di dare una risposta considerando una serie di fattori. Secondo l’università americana, potrebbe dipendere dal numero di test eseguiti, cioè più se ne fanno più il tasso dovrebbe abbassarsi, perché la maggior parte dei casi Covid sono di natura leggera e questo dovrebbe mitigare l’indice di letalità. La Germania ha fatto 25 milioni di test, noi circa 18 milioni. Non solo.

Tra i vari fattori da considerare c'è da un lato l’anzianità della popolazione, che in Italia è fra le più alte al mondo. Basti pensare che la media anagrafica dei morti di Covid è nel nostro Paese di 82 anni. Dall'altro lato una spiegazione dell'elevato indice di letalità potrebbe essere legata all’efficienza del sistema sanitario, al momento in cui il paziente viene preso in carico, alla rapidità delle cure. Ma non sempre, secondo gli epidemiologi americani, questo potrebbe spiegare quelle cifre. Per esempio la Repubblica Ceca è fra i Paesi più colpiti al mondo ma dove si muore meno, mentre in Austria che ha appena varato un lockdown totale l’indice è come in Israele fra i più bassi al mondo, oscillante fra lo 0,8 e 0,9%. Insomma, i motivi sarebbero vari e molteplici. Come ha spiegato al Corriere della Sera Massimo Ciccozzi, epidemiolgo e statistico del Campus Biomedico di Roma, molto farebbero anche le "patologie pregresse, potrebbe scoprirsi che la nostra popolazione, ad una certa età, ne ha di più rispetto ad altri Paesi, almeno tre secondo lo studio fatto su oltre 5.000 cartelle cliniche. Ma anche le Rsa, che da noi sono state colpite dal virus più che altrove, con soggetti molto anziani. L’efficienza del sistema sanitario e il metodo di tracciamento, che da noi è saltato. E tanti altri fattori. Purtroppo i dati aggregati sono attendibili, ma non sono in grado di spiegare tutto".

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Ma l'Italia ha anche altro triste record che riguarda la mortalità, come ha spiegato questa mattina Walter Ricciardi, consigliere personale del ministro della Salute, Roberto Speranza, intervenuto al ‘Welfare Italia Forum 2020'. "Si fanno molte discussioni sui dati. Invito a guardarne solo uno. Che non si può maneggiare: quello dei morti. I decessi sono quelli. Anzi sono sottostimati. Nella pandemia possono essere solo di più", ha detto l'esperto.

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