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Italia giù nella classifica sulla qualità della vita dei suoi anziani

Paesi con PIL inferiori a quello dell’Italia si posizionano meglio del Bel Paese nella classifica sullo standard di vita degli over-60. Bene l’Italia solo sul reddito, sul quale influisce la condizione di proprietari di casa degli anziani italiani.
A cura di Redazione
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Foto da Flickr
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Sui 91 paesi esaminati, l'Italia è ventisettesima nella qualità della vita assicurata agli over-60. La HelpAge International ha pubblicato un report in cui, elaborando il Global Age Watch Index, ha stilato la classifica della nazioni "ageing-friendly", ovvero di quei paesi in cui la persona anziana vive meglio (o, guardando il fondo della classifica, peggio).  Si tratta del primo report di questo tipo, divulgato non a casa oggi, 1 ottobre e Giornata internazionale dell'anziano. Ancora una volta la vetta della classifica è occupata dalle nazioni del Nord Europa, con un podio assegnato nell'ordine a Svezia, Norvegia e Germania. L'Italia – 27esima – segue Cile, Slovenia, Uruguay e Argentina.

Le variabili usate per stilare la singolare classifica sono raccolti in quattro gruppi – reddito, salute, lavoro e formazione – ognuno dei quali si compone di 13 valori. Il ventisettesimo posto dell'Italia è il risultato di un posizionamento altalenante nei quattro gruppi. Per quanto riguarda il reddito l'Italia fa sorprendentemente meglio di Svezia e Germania, raggiungendo il sesto posto. Un risultato probabilmente legato alla condizione di proprietari di casa di molti italiani, anziani compresi. Il Bel Paese si classifica 15esimo sulla salute, mentre crolla al 62esimo e 53esimo posto per istruzione e ambiente. La classifica è chiusa da Pakistan, Tanzania e Afghanistan.

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