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Istat, in Italia uno studente su 10 abbandona precocemente gli studi: record negativo al Sud

Secondo il report dell’Istat, in Italia uno studente su 10 tra i 18 e i 24 anni ha abbandonato precocemente gli studi superiori. Maglia nera per abbandono scolastico al Sud con la Sicilia (e il Ragusano) al primo posto.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Immagine dia rchivio
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In periodo di esami di Maturità per gli studenti delle scuole superiori di tutta Italia, saltano ancora di più all'occhio i numeri dell'Istat secondo cui almeno uno studente su 10 tra i 18 e i 24 anni abbandona precocemente gli studi. 

A indicare il dato preoccupante è un dossier relativo agli anni fino al 2022. La spesa pubblica in Italia per l'istruzione è più bassa rispetto alla media Ue (4,1% del Pil contro 4,9% europeo) mentre la vita degli studenti del nostro Paese è tra le più difficili dell'Unione. La quota di adulti tra i 25 e i 64 anni con, al più, la licenza media, arriva al 37,4%.

Lieve calo nel 2022 rispetto ai dati del 2021

La percentuale di giovani che hanno abbandonato precocemente la scuola (tra i 18 e i 24 anni) è dell'11,5%, in lieve calo rispetto alla stima del 2021 (12,7%). Nel 2021, l'Italia era la terza nazione in Europa per abbandono scolastico dopo Romania e Spagna.

Secondo quanto riportato dall'Istat nel dossier Noi Italia 2023, l'abbandono precoce degli studi caratterizza più i ragazzi (13,6%) delle ragazze (9,1%) e tocca picchi del 15% nelle regioni del Sud dell'Italia. Nel 2022 la quota di giovani in possesso di un titolo di studio terziario è del 27,4% tra i 30 e i 34 anni, del 29,2% tra i 25 e i 34. In entrambi le classi d'età, il divario di genere è molto ampio: il 33,8% delle donne ha un titolo superiore contro il 21,0% dei maschi nella fascia over 30, mentre nel target di età tra i 25 e i 34 anni, le donne con un titolo superiore sono il 35,5% contro il 23,1%.

Al Sud dell'Italia maglia nera per abbandono scolastico

L'abbandono scolastico è stato inasprito, soprattutto al Sud, dalla pandemia che ha fortemente messo alla prova gli studenti che non potevano permettersi di seguire le lezioni da casa. Maglia nera per l'abbandono scolastico va alla Sicilia che nell'anno 2021/2022 segna il 21,2% di abbandono scolastico. La regione è seguita dalla Puglia (17,6%) e dalla Campania (16,4%).

Alla base dell'abbandono scolastico in molti comuni del Sud (e in particolare della Sicilia) c'era l'impossibilità di usufruire di mezzi pubblici e la necessità di affiancare i familiari nel lavoro. Il fenomeno è riscontrabile soprattutto nel Ragusano, dove vive un'alta percentuale di famiglie di origine straniera che si occupano della coltivazione di serre e campi.

Nell'anno scolastico 2021/2022, sono stati presi in esame dall'ufficio scolastico regionale siciliano circa 5909 casi di abbandono precoce degli studi: stando a quanto registrato, in 838 casi si trattava di "evasione scolastica", il termine con il quale si parla degli under 16 che a scuola non si sono mai presentati anche se iscritti, 1.194 di abbandono scolastico (quando gli studenti lasciano la scuola prima della fine della scuola dell'obbligo) e 3361 di frequenza irregolare e incostante delle lezioni.

Il 50% dei casi di abbandono in Sicilia sono da imputare a "problematiche particolari" degli studenti, il 45% a difficoltà familiari (quali precarie condizioni socio-economiche) mentre il 5% è imputabile a disagi psicologici causati dalla pandemia.

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