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Istat: in Italia oltre 10 milioni di poveri, boom di indigenti al Sud

Tra questi oltre sei milioni sono poveri assoluti, cioè non riescono ad acquistare beni e servizi per una vita dignitosa. Lo rileva l’Istat nel report sulla Povertà in Italia.
A cura di Susanna Picone
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In Italia le persone in povertà relativa sono il 16,6% della popolazione, cioè 10 milioni 48 mila persone, quelle in povertà assoluta il 9,9%, 6 milioni 20 mila. Lo rileva l’Istat nel report sulla Povertà in Italia. Le persone che vivono in condizioni di povertà assoluta sono quelle che non riescono ad acquistare beni e servizi per una vita dignitosa. I più poveri tra i poveri sono aumentati di un milione e 206mila rispetto al 2012 (il 9.9% rispetto all’8% del 2012) segnando un record dal 2005 e cioè da quanto è cominciata la diffusione di questa misura. Secondo le stime dell’Istat nel 2013 sono dunque aumentate le persone in condizioni di povertà assoluta, mentre l’incidenza di povertà relativa tra le famiglie è rimasta stabile (dal 12.7% al 12.6%, per un totale di 3 milioni 230mila). L’incidenza di povertà assoluta è aumentata soprattutto al Sud: l’Istat ha spiegato che sono infatti poveri in maniera assoluta 725mila persone in più tra quelle che vivono nel Mezzogiorno. Se nel 2012 i poveri assoluti al Sud erano 2.347.000, nel 2013 sono diventati 3.072.000. E nel Mezzogiorno, all'aumento dell'incidenza della povertà assoluta, si accompagna un aumento dell'intensità della povertà relativa, dal 21,4 al 23,5%.

Istat, la crisi morde soprattutto nel Sud Italia

La soglia di povertà relativa, pari a 972,52 euro mensili per una famiglia di due componenti, è di circa 18 euro inferiore (-1,9%) al valore della soglia del 2012. La povertà assoluta aumenta tra le famiglie con tre (dal 6,6 all'8,3%), quattro (dall'8,3 all'11,8%) e cinque o più componenti (dal 17,2 al 22,1%). Nel report dell’Istat si legge inoltre che peggiora anche la condizione delle coppie con figli: dal 5,9 al 7,5% se il figlio è uno solo, dal 7,8 al 10,9% se sono due e dal 16,2 al 21,3% se i figli sono tre o più, soprattutto se almeno un figlio è minore. L'incidenza della povertà assoluta cresce tra le famiglie con persona di riferimento con titolo di studio medio-basso, operaia o in cerca di occupazione; aumenta anche tra le coppie di anziani e tra le famiglie con almeno due anziani. Le persone in condizioni di povertà assoluta tra gli ultrasessantacinquenni sono 888 mila (erano 728 mila nel 2012). A questi peggioramenti, in termini di povertà relativa si contrappone il miglioramento della condizione dei single non anziani nel Nord (l'incidenza passa dal 2,6 all'1,1%, in particolare se con meno di 35 anni).

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