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Covid 19

Iss, incidenza raddoppiata: “Variante Delta dominante, ci aspettiamo ulteriore aumento dei casi”

Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di Sanità, spiegando i dati del monitoraggio settimanale sulla situazione Covid, ha detto che “l’incidenza è raddoppiata, passando dai 19 casi su 100mila abitanti della scorsa settimana ai 41 di questa in corso, l’impatto sui servizi sanitari è limitato e la circolazione della variante Delta sta diventando dominante soprattutto tra i giovani”. Rezza: “Appello a continuare a vaccinare: bisogna correre più veloce del virus”.
A cura di Ida Artiaco
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Si va complicando la situazione Covid in Italia, complice l'aumentata circolazione della variante Delta, ormai dominante. È questa, in sintesi, la fotografia scattata da Silvio Brusaferro, presidente dell'Istituto superiore di Sanità, che ha illustrato i dati dell'ultimo monitoraggio settimanale realizzato dalla Cabina di regia. "La mappa europea del rischio è esplicativa, con molti Paesi che vediamo migrare verso il rosso intenso. Anche alcune regioni italiane sono passate dalla fascia verde a quella arancione. Il dato trova conferma nella curva in crescita dei contagi", ha sottolineato l'esperto, che ha anche aggiunto che in quasi tutte le regioni c'è un'ampia trasmissibilità del virus. "L'incidenza è raddoppiata, passando dai 19 casi su 100mila abitanti della scorsa settimana ai 41 di questa in corso, l'impatto sui servizi sanitari è limitato e la circolazione della variante Delta sta diventando dominante soprattutto tra i giovani", ha riassunto Brusaferro, che ha anche ricordato "l'importanza di completare il ciclo vaccinale ma anche di mantenere attenzione nel distanziamento e nell'uso della mascherina".

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Tra i nuovi casi, ha continuato Brusaferro, molti sono giovani. In particolare, c'è stato un sensibile incremento dei contagi nella fascia d'età 10-19 anni. "È la popolazione più giovane che alimenta l'epidemia. Il che è confermato dall'età mediana alla diagnosi che è di 25 anni e dall'età mediana del primo ricovero (ora 48 anni) e in terapia intensiva (59 anni). Rimane stabile l'età mediana dei decessi. Anche l'Rt è aumentato, superando la soglia di guardia di 1 e proiettandosi a 1.55″. Per quanto riguarda le vaccinazioni, cresce il numero di chi ha completato tutto il ciclo, con picchi del 90% tra gli over 80, anche se, ha aggiunto Brusaferro, "una quota significativa della popolazione sopra i 50 anni nn ha fatto neanche la prima dose e questo è un dato significativo".

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Gli ha fatto eco Gianni Rezza, direttore del Dipartimento di Prevenzione del Ministero della Salute: "La situazione si sta complicando. In Europa ci sono molti paesi con incidenza molto elevata. La variante Delta ormai dominante corre molto di più, rispetto alla Alfa. Questo perché ha un picco di carica virale elevato e precoce. Si abbreviano infatti i tempi tra un caso e l'altro. Bisogna correre più forte del virus. Il numero di dosi di vaccini è sempre maggiore, il che rappresenta una maggiore garanzia per arrestare la circolazione del virus. Vediamo moltissimi infetti dopo un singolo evento e questo vuol dire che la variante è più contagiosa, i recenti dati inglesi ci indicano una efficacia protettiva del ciclo vaccinale completo nei confronti della variante. Un effetto protettivo molto forte può essere è correre a vaccinarsi oltre alle precauzioni che bisogna prendere in eventi e aggregazioni. Ci aspettiamo aumento dei casi al quale però non corrisponda una congestione delle strutture ospedaliere grazie all'efficacia dei vaccini". Proprio per questo, Rezza ha concluso con un appello agli over 60 a "vaccinarsi e anche agli over 50 perché i tassi di ospedalizzazione in queste fasce non sono banali. Va bene l'aumento delle vaccinazioni in atto, però un appello a farsi vaccinare è doveroso farlo proprio per evitare una eventuale congestione delle strutture ospedaliere nel momento in cui circola una variante molto contagiosa".

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