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Covid 19

Iss, 17 regioni a rischio alto di epidemia non controllata: “Nessun allentamento delle misure”

Secondo i dati del monitoraggio settimanale Iss-Ministero della Salute, anche se l’indice di trasmissibilità del contagio da Coronavirus cala in tutta Italia, con quattro regioni sotto la soglia di guardia di 1, ancora 17 tra regioni e province autonome sono ancora classificate a rischio alto di una epidemia non controllata e non gestibile sul territorio o a rischio moderato con alta probabilità di progredire a rischio alto nelle prossime settimane.
A cura di Ida Artiaco
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Anche se l'indice Rt, cioè l'indice di trasmissibilità del contagio da Coronavirus, è calato sia a livello nazionale che territoriale, con quattro regioni al di sotto della soglia di guardia di 1, nè ancora troppo presto per allentare le misure restrittive stabilite con l'ultimo Dpcm del 3 novembre. E' quanto emerge dal report settimanale con il monitoraggio effettuato da Istituto superiore di Sanità e Ministero della Salute, reso noto oggi. Secondo l'analisi degli esperti, quasi tutte le Regioni e province autonome, ben 17, sono ancora classificate a rischio alto di una epidemia non controllata e non gestibile sul territorio o a rischio moderato con alta probabilità di progredire a rischio alto nelle prossime settimane.

Pressione sul sistema sanitario

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Inoltre, secondo il monitoraggio relativo all'ultima settimana, si osserva un ulteriore incremento dei casi che porta l'incidenza negli ultimi 14 giorni a 732,6 per 100,000 abitanti nel periodo 26/10/2020-08/11/2020 (di contro ai 648,3 per 100,000 abitanti nel periodo 26/10/2020-08/11/2020). Per cui l'aumento di casi è diffuso in quasi tutto il Paese, anche se il numero dei focolai decresce. Il che si traduce in una pressione quasi al limite per gli ospedali in molte aree. Sono 18 regioni che stando ai dati aggiornati al 17 novembre hanno superato almeno una soglia critica in area medica o terapia intensiva. "Nel caso si mantenga l'attuale trasmissibilità – sottolinea il rapporto – quasi tutte le Regioni/PA hanno una probabilità maggiore del 50% di superare almeno una di queste soglie entro il prossimo mese". La maggior parte di coloro che sono attualmente ricoverati in rianimazione sono uomini e con età mediana intorno ai 70 anni, mentre quella dei decessi è ferma intorno agli 80 anni, come nella prima ondata.

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Iss: "No ad abbassamento dell'attenzione"

Dunque, anche se la curva si va stabilizzando e si intravede un primo rallentamento dell'incremento dei contagi, l'attenzione deve restare alta. "Si osserva una riduzione nella trasmissibilità" di Covid-19 "rispetto alla settimana precedente, suggerendo un iniziale effetto delle misure di mitigazione introdotte a livello nazionale e regionale dal 14 ottobre. Nella maggior parte del territorio nazionale la trasmissibilità è compatibile con uno scenario di tipo 2 con alcune Regioni – scrivono dalla Cabina di regia – in cui la trasmissione è ancora compatibile con lo scenario 3. Tuttavia, poiché la trasmissibilità in gran parte del territorio è ancora con un indice Rt sopra 1 e comporta un aumento dei nuovi casi, questo andamento non deve portare ad un rilassamento delle misure o ad un abbassamento dell'attenzione nei comportamenti", si legge nella bozza del report. Per questo, non ci sarà almeno fino al prossimo 3 dicembre un allentamento delle misure stabilite nell'ultimo Dpcm. Gli esperti continuano per tanto a suggerire ai cittadini di ridurre drasticamente le interazioni fisiche e di evitare i contatti con le persone al di fuori del proprio nucleo abitativo.

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