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Ispettore salvò bimbo da comunità lager, lui lo ricontatta 20 anni dopo chiedendogli di battezzare la figlia

Venti anni fa l’ispettore Mario Giannotta salvò alcuni bambini da una comunità lager per minori nell’Ennese. Ora è stato ricontattato da uno di loro. “Mi ha chiesto di diventare il padrino della sua bimba, un momento emozionante”.
A cura di Gabriella Mazzeo
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L'ispettore Mario Giannotta e il neo-papà salvato 20 anni fa dalla casa famiglia-lager nell'Ennese

Ha ritrovato dopo 20 anni il bimbo che aveva salvato da una casa-famiglia lager a Enna. L'ispettore Mario Giannotta, attualmente dirigente della Polizia Stradale e all'epoca responsabile della Prima sezione della Squadra mobile di Enna specializzata nei reati contro i minori, ha aiutato i bambini uscire dalla comunità nella quale venivano alimentati con prodotti scaduti, maltrattati ed umiliati. Dopo anni è stato ricontattato da uno di loro che gli ha raccontato la sua nuova vita e di come, grazie al suo intervento, è riuscito insieme ai fratelli ad uscire da quella realtà.

Il giovane, oggi uomo, ha chiesto a Giannotta di battezzare la bimba nata da poco. L'ispettore ha accettato con molto piacere l'offerta, recandosi in un paese nella provincia di Enna per battezzare la neonata. "Ho provato un'emozione unica, ma anche tanto orgoglio per quello che la polizia ha fatto – ha raccontato -. Ho battezzato la bimba con piacere e auguro alla famiglia e a questo papà, che oggi ce l'ha fatta, tutto il bene del mondo".

Il battesimo è stato celebrato alla presenza di amici e parenti dei genitori nel paesino in provincia di Enna. "Esserci è stata una grande emozione – ha sottolineato ancora Giannotta -. Il nostro lavoro spesso è sotto ombra, ma ricordo benissimo quest'operazione. Ricordo quei bambini che erano pronti per andare a scuola e ricordo quando noi siamo arrivati. Se non ricordo male, era l'ultimo giorno di scuola. Alcuni bimbi avevano anche la festa di fine anno. Ricordo i loro occhi quando ci hanno visto. Voglio dire grazie a questo ragazzo, oggi uomo, che mi ha restituito il mio impegno".

Il giovane papà era uno di quei minori salvati dalla comunità nell'Ennese. Con lui vivevano anche i suoi fratelli e grazie all'intervento delle Forze dell'ordine, ha potuto rifarsi una vita insieme a loro lontano dalla comunità lager nella quale si trovava. Non ha mai dimenticato l'ispettore e il suo impegno così, appena ha avuto l'occasione, lo ha ricontattato per chiedergli di battezzare la figlioletta.

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