Isola del Giglio: turismo dell’orrore sul luogo del naufragio (VIDEO)
Turisti e curiosi al Giglio
Folla all'isola per fotografare il relitto del Costa Concordia.
Comitive di turisti si imbarcano per l'Isola del Giglio con un unico scopo: fotografare o farsi fotografare davanti al relitto della nave Costa Concordia. E' l'ultima frontiera del turismo dell'orrore che va in scena di domenica, come usuale in questi casi: un giorno di vacanza trascorso, anche da famiglie con bambini, a fotografare e curiosare sul luogo della tragedia. Le due compagnie che controllano la linea da Porto Santo Stefano all'Isola del Giglio sono impegnatissime nel gestire il triste fenomeno: sono stati potenziati gli orari per far fronte alla folla di curiosi che giunge sul posto. Lo stesso luogo dove sono morte 13 persone, la stessa isola che ospita una ventina di dispersi, tra cui una bambina di 5 anni.
Macabro turismo, come ad Avetrana
Per tutta il giorno è stato possibile assistere alla sfilata di curiosi e turisti dell'orrore che fotografavano il gigante inclinato al largo delle coste del Giglio. Il relitto della Costa Concordia è ancora oggetto di disperate ricerche, i sommozzatori hanno ritrovato proprio questo pomeriggio il tredicesimo cadavere: si tratta di una donna. Gli esperti spiegano che, se non affonderà, il relitto resterà, nella migliore delle ipotesi, ancora per mesi davanti al porto del Giglio.
Tra morbosità televisive e turismo dell'orrore, l'Isola del Giglio è solo l'ultima delle mete prese d'assalto dai curiosi in cerca di emozioni tanto drammatiche quanto imbrobabili. Allo stesso modo, anche Avetrana, in provincia di Taranto, era stata letteralmente invasa da cronisti e turisti. Il paese era finito in prima pagina in seguito all'omicidio di Sarah Scazzi, quindicenne assassinata per la quale Sabrina Misseri e Cosima Serrano, rispettivamente cugina e zia della ragazzina, si trovano in galera: ad incastrare le due, Michele Misseri, zio della ragazza, padre di Sabrina e marito di Cosima. Michele si è reso protagonista di innumerevoli confessioni contrastanti e interviste televisive choc, fino a diventare un ‘divo' del reality horror che documentari e improbabili salotti televisivi contribuirono a rendere celebre. Due ‘turisti' napoletani, lo scorso giugno, arrivarono a citofonare Misseri per chiedergli un autografo.