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Isernia, arrestato Tonino Perna: il fondatore di It Holding accusato di bancarotta fraudolenta

Bancarotta e reati fiscali: queste le accuse mosse contro Tonino Perna, capo della It Holding. L’uomo è stato arrestato dalla Guardia di Finanza, su mandato di un provvedimento cautelare del Gip Roberta D’Onofrio.
A cura di Daniela Caruso
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Tonino Perna

Aggiornamento del 16 dicembre 2022  – Nel settembre 2020, Tonino Perna è stato condannato in primo grado a 7 anni di reclusione e all'interdizione perpetua dai pubblici uffici per il crac Ittierre.

Il fondatore di It Holding, Tonino Perna, è stato arrestato per bancarotta fraudolenta e reati fiscali. L’imprenditore, operante nel campo della moda, è stato capo del gruppo societario che creava capi di abbigliamento per note maison di couture italiane come Gianfranco Ferrè, Just Cavalli, Dolce e Gabbana, Romeo Gigli e così via.

La Guardia di Finanza ha ammanettato Perna, su mandato di un provvedimento cautelare emesso dal Gip Roberta D’Onofrio, la quale ha disposto tre misure di interdizione dell’esercizio della professione nei riguardi di tre ex amministratori del gruppo: Simone Feig, commercialista, l’avvocato Antonio Di Pasquale e Maurizio Negro, accusati degli stessi reati contestati a Perna. Quest’ultimo avrebbe causato un danno patrimoniale per It Holding oltre i 61 milioni di euro. Gli indagati sono una ventina. A Perna, inoltre, sono stati diversi immobili, tra cui una casa a Roma centro, una a Capri e una villa a Porto Cervo in Sardegna, insieme a conti correnti e al yatch Blue Way.

La bancarotta dell’azienda è stata graduale: alla fine degli anni ’90, il gruppo aveva raggiunto circa 212 miliardi di lire con le quotazioni in borsa. Tale somma è stata dissipata in otto anni, precisamente dal 2000 al 2008, mediante diverse manovre che includono cessioni infragruppo in perdita, condotte distrattive, operazioni fittizie, che avevano tutte Perna come unico beneficiario. Anche la residenza caprese, per la quale erano stati pagati migliaia di euro per il canone di locazione, sarebbe stata utilizzata esclusivamente da Perna: l’immobile era destinato a sfilate di moda. La Pa Investment è una delle società usate per mettere in piedi queste operazioni e della quale Perna si sarebbe servito anche per l’acquisto di un hotel sull’isola, poi sequestrato e finito all’asta giudiziaria. I pm che si stanno occupando del caso, accusano il capo di It Holding di essersi fatto incrementare lo stipendio mensile da 500 mila euro a 1,4 milioni, proprio quando l’azienda attraversava un momento di crisi economica e di aver fatto consulenze fittizie per società che non hanno mai fatto alcuna prestazione per il gruppo. Ogni consulenza sarebbe costata 350 mila euro.

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