Irina Lucidi racconta Matthias Schepp: “Mi ha tolto le gemelline per farmi soffrire”
E' una caccia al tesoro macabra, allucinante come situazione. Perché tutta pensata, studiata, non è un momento di follia. Era sicuro di colpire, togliere i bambini ad una madre è una cosa di un sadismo…così era sicuro di farmi soffrire.
Con queste parole è iniziato il racconto di Irina Lucidi, mamma di Alessia e Livia, che ai microfoni di Chi l'ha visto ha cercato di spiegare il suo rapporto con Matthias Schepp e i problemi che hanno determinato la fine del loro matrimonio. Irina, al contrario di quanto hanno sostenuto i familiari di Matthias, ha tenuto a precisare che lui non era schizofrenico: insieme avevano seguito sedute di terapia di coppia, un percorso lungo intrapreso agli inizi del 2009 e, nonostante Matthias non abbia mai visto uno psicologo, mai e poi mai ha mostrato segni di schizofrenia.
Irina ha cercato di ripercorrere le tappe del suo rapporto con l'uomo che ha sposato, padre delle sue bambine, trasformatosi poi in un folle stratega spinto da chissà quali rancori o assurdi progetti:
Io, quando l'ho conosciuto, lo descrivevo come una persona solare, molto sportivo, un ottimo navigatore, molto affidabile nel senso che quando diceva una cosa era quella, puntuale e con un certo senso dell'humour. Ho traslocato a fine agosto del 2010, dopo una lunga riflessione, non è stata una cosa facile. Io ho sentito che le cose cominciavano ad essere difficili già verso la fine del 2007.
La mancanza di comunicazione è stato il problema fondamentale, che ha determinato la rottura tra Irina e Matthias. E anche le gemelline erano un po' preoccupate per il loro papà, perché lo vedevano triste e perché desideravano che i genitori vivessero sotto lo stesso tetto.
Irina Lucidi con le gemelline Alessia e Livia
E alla domanda se avesse mai temuto per la sua vita nell'ultimo periodo, quando ancora viveva con Matthias, Irina ha risposto così:
Sono andata via di casa perché non mi sentivo a mio agio, sentivo un certo rancore nei miei confronti ma verso le bambine mai. Ma a questo punto tutto è possibile.