Ipotesi dimissioni di Papa Francesco durante il Concistoro, il professore spiega: “Solo speculazioni”
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"Le dimissioni di Benedetto XVI furono uno scossone e fu un atto di governo decisamente forte, per il quale scelse il Concistoro, la riunione dei Cardinali che governano la Chiesa cattolica. Ma vedo poche analogie con quanto deciso da Papa Francesco".
A parlare è Marco Giuseppe Rainini, professore di storia del Cristianesimo e delle Chiese dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, che a Fanpage.it ha spiegato cosa può significare la convocazione del Concistoro da parte di Papa Francesco dall'ospedale Gemelli di Roma, dove è ricoverato dallo scorso 14 febbraio a seguito di una bronchite e poi di una polmonite bilaterale, e perché parlare di sue possibili dimissioni, considerando la sua lettera al riguardo e guardando anche al precedente di Benedetto XVI sono "solo speculazioni". Si ricordi, infatti, che Ratzinger annunciò la rinuncia al papato l'11 febbraio 2013 proprio alla fine di un Concistoro per la canonizzazione dei martiri di Otranto. Quello convocato nei giorni scorsi da Bergoglio per la canonizzazione di due beati (Giuseppe Gregorio Hernández Cisneros, medico venezuelano, e Bartolo Longo, laico italiano) non ha ancora una data
Professor Rainini, prima di tutto, cosa rappresenta storicamente il Concistoro?
"Il Concistoro è la riunione dei Cardinali, che sono le figure ecclesiastiche che assistono il Papa nel governo della Chiesa universale. Secondo l'ultimo diritto canonico, approvato nel 1983, può essere ordinario, quando i cardinali vengono creati o per le canonizzazioni dei santi, oppure straordinario, quando si prendono decisioni importanti per il governo della Chiesa. È così almeno dal 12esimo secolo: in quel periodo storico si completa un processo iniziato secoli prima per il quale i Cardinali diventano le figure che aiutano il Pontefice, che prima ancora è vescovo di Roma, nel governo della Chiesa. I Cardinali, in origine, erano il clero della diocesi di Roma, poi ad un certo punto diventano un clero internazionale, perché il Santo Padre vuole come collaboratori i migliori in circolazione".
È quindi "normale" che Papa Francesco abbia convocato un Concistoro in questo momento? Esistono delle tempistiche?
"Che il Papa convochi periodicamente il concistoro è normale, non so se ultimamente si osservi qualche cadenza dell'anno liturgico. Sicuramente ogni tanto ne convoca uno per creare nuovi Cardinali. E sappiamo che negli ultimi pontificati il numero dei Cardinali creati è aumentato molto. Quindi che il Papa convochi il concistoro è una situazione abbastanza usuale, che lo convochi dall'ospedale bisogna un po' capirlo".
In che senso?
"Io credo che probabilmente il Papa avesse pianificato delle cose che credeva urgenti e questa vuole essere semplicemente una sua premura. I cardinali vengono generalmente annunciati prima, bisogna capire se c'erano alcune nomine a cui teneva, quali sono. Ma in questo momento si possono fare solo mere speculazioni".
Molti hanno pensato al precedente di Benedetto XVI che proprio durante un Concistoro annunciò le proprie dimissioni. Ci sono delle analogie?
"Sicuramente ci troviamo in un periodo in cui le cose sono in movimento, come allora. L'atto di Benedetto VXI ha aperto una strada che sembrava quanto meno impraticata dal tardo tredicesimo secolo. Quello di Benedetto fu uno scossone, fu un atto di governo decisamente forte che potrebbe avviare una prassi. Ma io non vedo molte analogie tra i due momenti. Per altro ricordo che Ratzinger in maniera riservata consultò una serie di giuristi per capire come compiere questo atto, non c'era una urgenza di salute così stretta come per Papa Francesco, per cui Benedetto XVI colse l'occasione che gli sembrava più opportuna, e cioè la riunione con i cardinali. Qui la situazione sarebbe nuova e si dovrebbe capire anche come potrebbe avvenire".