#iovotolostesso: la protesta degli studenti Erasmus per il diritto di voto
Certo, sarà solo un voto simbolico, ma gli studenti Erasmus che si trovano all'estero "voteranno" lo stesso. Si sta infatti organizzando in tutte le principali città europee un'iniziativa di protesta: il 23 Febbraio gli studenti costituirannoo seggi elettorali nelle piazze, nei centri culturali, nelle università estere, a cui potranno recarsi per esprimere il proprio diritto di voto, anche se non avrà valore legale. Si tratta di studenti Erasmus, ma anche di lavoratori precari con contratti di pochi mesi, ragazzi alla pari che studiano e risiedono in Europa per un tempo inferiore a un anno. Il Consiglio dei ministri del governo Monti il 22 gennaio ha dichiarato l'impossibilità del voto per "questioni tecniche". Una "risposta beffarda" per gli esclusi che attraverso i social network hanno creato una rete di contatti in tutta Europa: "Ci siamo organizzati- dicono in una nota- per manifestare il nostro dissenso e dar voce comunque ai nostri voti (i soli studenti Erasmus sono oltre 25.000). Tenteremo cosi' almeno di raccontare questi voti che per il nostro paese non contano. In un'elezione in cui i temi della distanza della politica dalla cittadinanza e quelli della rottamazione, dei volti giovani, del nuovo che avanza, hanno un ruolo primario, noi (giovani, studenti, lavoratori, in Europa per ampliare la propria cultura e vivere un'esperienza profondamente formativa, o per cercare possibilità lavorative che il nostro Paese non offre) veniamo privati della voce e del nostro diritto di esprimerci". L'iniziativa sarà connotata dall'hashtag twitter #IOVOTOLOSTESSO