“Io voglio solo essere utile alla comunità”: storia di Afana, che dopo 3 lauree sogna il dottorato
È arrivato in Italia su un barcone nel 2014, come tanti, dopo essere stato salvato nelle acque del Mediterraneo dalla ONG MOAS. Da quel momento, la curiosità per la nostra cultura italiana, lo ha spinto a intraprendere un percorso di studi. Oggi Afana Bella Dieudonne ha tre lauree e sogna un dottorato. “Io voglio solo essere utile alla comunità” ha dichiarato ai nostri microfoni, “il mio vero successo è essere importante per i migranti che hanno bisogno”.
Dal calcio agli studi: "Vogliamo la normalità"
“Ho provato anche la carriera da calciatore”, ci ha confessato col sorriso sulle labbra. “Ho provato in una squadra di Eccellenza”, ma senza successo. Lo studio poi lo ha aiutato ad essere più consapevole: “Ho voluto studiare per poter parlare con gli altri, ma non chiamatemi dottore: mi sento a disagio”. Afana non vuole mettere distanze fra lui e la sua comunità, “mi sento spogliato della mia identità di migrante” dice, “che invece a me va bene”. “Perché se un immigrato si laurea tre volte fa notizia? Noi vogliamo la normalità”, racconta a Fanpage.it.
La dedica alla sua famiglia
Dopo una laurea triennale in Comunicazione linguistica e interculturale all'Università di Bari e un master in Risorse umane e organizzazione all'Università Cattolica Sacro Cuore di Milano, Afana si è laureato in Relazioni internazionali e studi europei. Una serie di successi che dedica a sua madre, che ha sempre creduto in lui: “Mentre tutti i genitori chiedevano ai propri figli di lavorare per mandare i soldi in Africa, lei mi diceva di studiare”; e alla sua compagna, che lo ha spinto ad andare avanti nei momenti più difficili.
Lo sguardo al futuro: gli obiettivi di Afana
“Io sono felice quando i migranti mi chiamano per avere consigli, quando vengono con un problema che poi risolviamo”, aggiunge, “noi dobbiamo aiutarli a orientarsi, dobbiamo essere punti di riferimento”. E poi un pensiero al futuro, al suo bambino: “Spero che lui possa avere la possibilità di crescere in serenità, e rappresentare quello che io non sono riuscito a rappresentare al meglio”. “Io ho un obiettivo a Bari” conclude, “ voglio formare le prossime generazioni”.