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Investita e uccisa a 14 anni sulla bici, contratto rinnovato al medico accusato di non aver prestato soccorso

È stato rinnovato per almeno un anno il contratto come medico di base alla dottoressa di 62 anni indagata per non aver prestato soccorso adeguato ad una ragazza di 14 anni, travolta e uccisa da un’auto mentre era in bici. Avrà come competenza i territori di Cesiomaggiore, San Gregorio delle Alpi, Santa Giustina, Sedico e Sospirolo, in provincia di Belluno.
A cura di Ida Artiaco
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Immagine di repertorio
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Lo scorso 28 ottobre non prestò soccorso a una ragazza di 14 anni, morta dopo che venne travolta e investita da un'auto a Piove di Sacco mentre andava a prendere l'autobus. Almeno è questa l'accusa formulata nei confronti della dottoressa 62enne del 118 che quella sera giunse sul luogo dell'incidente. La notizia di oggi è che alla donna, nonostante sia indagata dalla Procura di Padova per i reati di interruzione di pubblico servizio e omissione di atti d'ufficio, è stato rinnovato per almeno un altro anno il contratto come medico di base per l'Usl 1 Dolomiti.

La dottoressa, originaria di Castel Volturno, che lavorava nel pronto soccorso perché iscritta alla società di professionisti Cmp di Bologna la quale aveva vinto un appalto per coprire alcuni posti lasciati vuoti nell’ospedale di Piove di Sacco, era stata sospesa dall'operare in emergenza ma non ha mai smesso di lavorare come medico di famiglia.

Con una delibera del 29 novembre, il commissario straordinario dell’Usl 1 Dolomiti e direttore generale dell’azienda ospedaliera di Padova, Giuseppe Dal Ben, ha rinnovato per 12 mesi l’incarico alla professionista che avrà come competenza i territori di Cesiomaggiore, San Gregorio delle Alpi, Santa Giustina, Sedico e Sospirolo, in provincia di Belluno.

"Non sapevo che avesse continuato a fare il medico di base. So che tutti possono commettere errori e devono lavorare, ma mi stupirei se la dottoressa tornasse a operare nel 118. Se i colleghi l’hanno denunciata vuol dire che qualcosa di sbagliato è successo durante l’emergenza", è stato il commento del padre della giovane vittima, come riporta Il Corriere della Sera.

Le infermiere del 118, infatti, secondo quanto riportato dai giornali locali, avevano accusato la dottoressa che era nell'ambulanza che soccorse la ragazzina di non essere neppure scesa dal veicolo limitandosi a dire alle due sanitarie "fate voi", non agendo in alcun modo per tentare di salvare la 14enne. Le due infermiere hanno fatto rapporto ed è su questo che si basa l'inchiesta.

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