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Investita e uccisa a 14 anni, il papà: “Provo pena per investitore e medico, avranno un peso da sopportare”

“Io non odio né l’investitore né la dottoressa perché anche a me è capitato di bloccarmi” ha dichiarato il padre della 14enne padovana investita e uccisa mentre andava a scuola in bici due settimane fa a Piove di Sacco. “Per loro provo pena perché hanno un peso da sopportare” ha aggiunto l’uomo.
A cura di Antonio Palma
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Non nascondono il dolore immenso per una morte così tragica e improvvisa ma non provano rancore i genitori della 14enne padovana investita e uccisa mentre andava a scuola in bici due settimane fa a Piove di Sacco. Nessuna rabbia contro l'investitore e nessuna rabbia contro la dottoressa del 118 chiamata e a intervenire quel giorno ma che si sarebbe bloccata di fronte alla scena senza prestare soccorso, come hanno denunciato infermieri e paramedici che erano con lei.

“Quello che mi sento di dire adesso così dal profondo del cuore è che io non odio né l’investitore né la dottoressa”, ha dichiarato infatti il papà della ragazza ai microfoni di Storie Italiane su Rai 1. Per lui e la moglie, oltre al dolore già immenso che solo un genitore che perde un figlio improvvisamente può provare, si è aggiunta la terribile notizia della presunta mancanza di soccorso da parte della dottoressa.

“La cosa che più ci ha fatto male è aver saputo della dottoressa dopo tre giorni dalla morte di nostra figlia. Questo ci ha fatto talmente tanto male che è come se l’avessero uccisa due volte” ha affermato il papà della 14enne padovana, aggiungendo: "Io non odio né l’investitore né la dottoressa perché anche a me è capitato di bloccarmi, certo io non ho a che fare con le vite delle persone. Umanamente dico che può succedere, fatalità è successo a mia figlia. Per loro provo pena perché hanno un peso da sopportare diverso dal mio".

Da quel 28 ottobre, quando hanno avuto la terribile notizia, per loro la vita è cambiata. “Noi abbiamo altri 2 figli, immaginate in futuro come saremo più protettivi, non ci fidiamo più di nulla. Mia moglie dice a che li porterà a scuola tutti i giorni ma non potremo farlo, dovranno anche loro prendersi dei rischi perché non è che li potremo accompagnare sempre per tutta la vita” ha proseguito il padre dell'adolescente, concludendo: "Ho abbracciato gli studenti della scuola di mia figlia e ho detto loro ‘ragazzi quando uscite di casa ricordate che c’è sempre un vostro caro che vi aspetta quindi prudenza".

Dottoressa rigetta le accuse: "Non merito questo"

Intanto la dottoressa, accusata dagli infermieri in una relazione invita ai superiori, rigetta ogni accusa. “Per quanto riguarda il suo operato lei è serena. Al momento noi non conosciamo le dichiarazioni che hanno fatto le due infermiere che avrebbero denunciato il mancato intervento della dottoressa, da quello che emerge e sta emergendo siamo sereni e tranquilli" ha dichiarato il suo avvocato, aggiungendo: "Non ci dovrebbe essere alcun tipo di responsabilità. La mia assistita quando è arrivata lì sul posto ha fatto tutto quello che era nelle sue potenzialità, dice di aver chiesto anche l’elisoccorso perché veramente le condizioni della bambina erano drammatiche. La dottoressa è vicina alla famiglia e dice che non ha fatto nulla per meritare questo”.

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