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Investì consuocero e nuora dopo lite per bloccare nozze del figlio, condannato a 14 anni per omicidio

La condanna inflitta dalla Corte d’Assise di Agrigento a Luigi Lalomia, tabaccaio 78enne accusato di aver investito il futuro consuocero e la futura nuora durante una lite per le nozze del figlio che non gli erano gradite e aver quindi ucciso il primo e ferito la seconda.
A cura di Antonio Palma
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Quattordici anni e mezzo di carcere per omicidio preterintenzionale, è questa la condanna inflitta dalla Corte d'Assise di Agrigento a Luigi Lalomia, tabaccaio 78enne accusato di aver investito il futuro consuocero e la futura nuora durante una lite per le nozze del figlio che non gli erano gradite e aver quindi ucciso il primo e ferito la seconda. Una sentenza di condanna in primo grado che però vede accolte le richieste della difesa visto che la Corte ha escluso che si sia trattato di un omicidio volontario e ha derubricato il reato a omicidio preterintenzionale.

Per i giudici, la morte del sessantenne Mario Vincenzo Lauricella non era premeditata ma sarebbe stata una conseguenza non voluta dell'aggressione che, peraltro, sarebbe arrivata solo a seguito di una manovra azzardata dopo la lite. Per l’imputato, ormai pensionato, è caduta anche l'accusa di tentato omicidio ai danni della figlia della vittima e fidanzata e promessa sposa del figlio. Per l’aggressione alla donna l’uomo è stato condannato per il reato di lesioni personali.

La vittima Mario Vincenzo Lauricella
La vittima Mario Vincenzo Lauricella

I fatti contestati al 78enne risalgono al 2021 quando Lalomia fu investito con un furgone durate una lite legata al futuro matrimonio della figlia con il figlio dell’imputato che non gradiva le nozze. Soccorso e trasporto in ospedale con gravissime ferite, Lauricella morì il 16 luglio di tre anni fa dopo un'agonia di un mese dopo l'investimento avvenuto il 30 maggio. Al momento dell’episodio mortale, con l’uomo vi era anche la figlia che rimase ferita nell’impatto ma in maniera non grave dopo che il padre la spinse via vedendo il mezzo piombargli addosso.

L’accusa aveva chiesto una condanna a 26 anni per il 78enne per le accuse originarie di omicidio premeditato e tentato omicidio. Per il Tribunale, però, l’aggressione non era premeditata e il pensionato, a bordo di un Fiat Doblò, dopo la lite investì il consuocero per fuggire, schiacciandolo contro il muro del magazzino.

Lalomia dovrà anche risarcire i familiari della vittima, costituiti parte civile nel processo. La Corte ha stabilito un provvisionale esecutivo per complessivi 35 mila euro in favore delle persone offese.

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