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Investe col trattore il figlio 12enne e lo uccide, la comunità vicino al papà: “Potevamo essere tutti noi”

Attorno all’uomo che ha involontariamente investito e ucciso il figlio di 12 anni mentre guidava il trattore in un terreno di famiglia a Monte San Pietro, nel Bolognese, si è raccolta l’intera comunità locale che si è stretta alla famiglia, sostenendola in questo momento così drammatico.
A cura di Antonio Palma
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Non si dà pace l’uomo che ha involontariamente investito e ucciso il figlio di 12 anni mentre guidava il trattore in un terreno di famiglia a Monte San Pietro, nel Bolognese. Un dolore immerso che solo un genitore che perde un figlio così piccolo può provare e ancora più grande per questo padre consapevole della terribile dinamica. Attorno all’uomo si è raccolta l’intera comunità locale che si è stretta alla famiglia, sostenendola in questo momento così drammatico.

“È una tragedia in cui ci sentiamo coinvolti come comunità di Monte San Pietro, chi conosce e vuole bene al bimbo, i sui genitori, i suoi familiari, ma anche chi si riconosce in loro per empatia, solidarietà” ha dichiarato il sindaco della cittadina bolognese, Monica Cinti, aggiungendo: “Penso che ciò che possiamo fare è essere rispettosi del loro dolore, è proteggerli dalla curiosità eccessiva, morbosa. Sapremo, ognuno a suo modo, ognuno per il suo ruolo, far arrivare loro vicinanza, affetto, con garbo, con rispetto”.

“Stiamo uniti e unite, anche ora, perché quella famiglia potrebbe essere la nostra, potremmo essere noi, di più: quella famiglia è parte di noi” ha aggiunto la prima cittadina. Un sostegno fondamentale in questo momento di dolore per genitori e figlio più grande chiusi nel riserbo della loro casa.

“L’idea di ristrutturare questa casa è stata la nostra condanna, la fine della nostra famiglia" continua a ripetere il papà del bimbo che sabato lo aveva portato con sé proprio in quel terreno che aveva acquistato per ristrutturare un vecchio casolare e farne la loro nuova casa. "L’ho ammazzato, l’ho ammazzato io", ha continuato a ripetere l’uomo, come ha rivelato Il Resto del Carino.

Attorno a lui però la comunità si è stretta senza tentennamenti come dimostra un post condiviso da una pagina social locale che recita: “La nostra comunità di Calderino di Monte San Pietro piange la perdita di un ragazzo di dodici anni per una retromarcia maledetta del trattore guidato dal padre. Alla guida c'eravamo tutti noi, Alla guida c'era la nostra esistenza con i nostri pensieri e ansie. Alla guida noi, con le nostre presunzioni, le nostre gioie e le nostre false sicurezze. La vita a volte è crudele e in quella nostra disattenzione, come in un domino impazzito crolla tutto il nostro mondo. Colpa di tutti, colpa di una vita che spesso non lascia spazio al minimo errore, pronta a bastonarti".

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