Invece della madre trova i resti di un defunto moldavo nell’urna: la denuncia di un medico romano
Non c'è pace per Ennio De Bartolomei né per la sua defunta madre che, a due anni di distanza, non può essere compianta dalla sua famiglia perché le sue ceneri risultano disperse. È una storia di dolore ma anche di incredulità quella che arriva da Verona dove risiede il medico che sta portando avanti la battaglia per riavere le spoglie della madre Fiorella Rossana Olper, morta a 83 anni l'11 novembre 2020. Invece che le sue ceneri infatti, all'interno dell'urna che gli è stata consegnata dal cimitero c'erano quelle di un uomo moldavo a lui sconosciuto.
Il cimitero al quale fa riferimento è quello di Prima Porta a Roma. Ennio De Bartolomei infatti a Verona ci vive da sei anni, ma è originario della Capitale ed è qui che risiedeva l'anziana madre. “Ci avevano comunicato che era stata cremata, ma quando mi hanno convocato da Verona a Roma per consegnarmi le sue ceneri – spiega il medico al Corriere della Sera – mi sono subito accorto esterrefatto che nell’urna c’era la targhetta con il nome e cognome di un uomo moldavo”.
Superata l'incredulità del momento, il dottor De Bartolomei si è rivolto al cimitero per chiedere spiegazioni ma in risposta ha ricevuto un assordante silenzio. E nonostante il passare dei mesi prima e degli anni dopo, la situazione non è cambiata. I famigliari della signora Olper non sanno dove siano finite le sue ceneri: “È dalla fine del 2020 che non ci viene detto dove si trovino adesso i suoi resti – continua l'uomo – se sia stata davvero cremata o se invece sia stata sepolta, magari per errore, al posto del signore moldavo il cui nome è riportato nell’urna dove avrebbero dovuto esserci le ceneri di mia madre”.
Intanto è partita una denuncia e le successive indagini per mano dei carabinieri che a Roma hanno posto sotto sequestro la struttura dove stazionano le urne dopo la cremazione, anche se per un’altra inchiesta. Il legale al quale si è affidato il medico ha intenzione di avanzare una richiesta di risarcimento. Da una ricerca l'uomo moldavo, deceduto 20 giorni dopo la signora Olper, sarebbe stato tumulato. E l'Ama, l'azienda municipalizzata romana che si occupa di sepolture, avrebbe trovato all'interno dell'urna assegnata alla donna un biglietto proprio con il nome dell'anziana, mentre all’esterno c’erano le generalità del moldavo.
Una spiegazione che però non convince De Bartolomei che si chiede come mai siano stati necessari due anni per aver delle risposte. “Da quando è venuta a mancare, io e la mia famiglia non sappiamo come e soprattutto dove commemorarla – conclude – non abbiamo l’urna con i suoi resti, non c’è una tomba dove sia stata seppellita e dove sia possibile andare a pregare per lei. Perfino i cani vengono trattati alla loro morte meglio di mia madre, non riesco a capacitarmene ma è così”.