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Intossicazioni da istamina, una decina di casi: via a controlli a tappeto in ristoranti e pescherie

Tutto è partito dalle segnalazioni di almeno una decina di casi accertati di persone vittime di intossicazione da istamina. La Asl di Foggia ha avviato controlli a tappeto in stabilimenti ittici e ristoranti.
A cura di Antonio Palma
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Controlli a tappeto in ristoranti e pescherie del Foggiano dopo la segnalazione di una decina di casi di intossicazioni da istamina sul territorio. Il servizio veterinario di igiene degli alimenti di origine animale dell'Asl di Foggia, infatti, ha annunciato una capillare attività di controllo e verifica in locale e stabilimenti ittici per limitare il pericolo di ulteriori intossicazioni.

Tutto è partito dalle segnalazioni di almeno una decina di casi accertati di persone vittime di intossicazione da istamina dopo che gli stessi si sono rivolti ai pronto soccorso e alle cure ospedaliere a causa dei pesanti sintomi riscontrati. Fortunatamente, dopo le terapie del caso, tutti si sono ripresi e per nessuno di loro è stato necessario il ricovero in ospedale anche se vengono costantemente seguiti dalla Asl.

I casi hanno fatto scattare il campanello di allarme e la stessa azienda sanitaria locale ha deciso di avviare subito dei controlli tra locali e mercati del pesce alla ricerca di prodotti contaminati. L'istamina infatti è una molecola che si trova in alcuni prodotti ittici come risultato della decomposizione dell'istidina e se ingerita dall'uomo può provocare una intossicazione conosciuta come sindrome sgombroide.

I controlli, mirati a verificare il rispetto delle norme e dei Regolamenti in materia di igiene hanno riguardato già gli stabilimenti che commercializzano prodotti ittici  ma saranno estesi ora anche alle attività di ristorazione di tutto il territorio della provincia di Foggia.

L'Asl ricorda che la trasformazione da istidina in istamina dipende molto dallo stato di conservazione e freschezza del pesce. È di fondamentale importanza, quindi, una corretta conservazione per evitare la proliferazione batterica responsabile del processo di conversione e formazione dell’istamina. "Se si acquista del tonno fresco o decongelato bisogna prestare attenzione alla modalità di conservazione, diffidando dalla sola presenza di ghiacciatura sul banco vendita ed esigendo che il prodotto sia conservato a temperature adeguate (da 0 C° a +2°C)" spiegano dalla Asl, pertanto, "si raccomanda agli esercenti di non esporre per la vendita filoni di tonno sui banchi non refrigerati in cui sia presente il solo ghiaccio e invita i consumatori ad acquistare solo da rivenditori autorizzati e ad accertarsi, prima dell'acquisto, che le modalità di conservazione rispettino temperature idonee"

I sintomi vanno dell'intossicazione dal prurito all'arrossamento del viso e del collo e all' orticaria, dal vomito e diarrea fino a cefalea e vertigini. Possono presentarsi dopo pochi minuti fino a qualche ora dal consumo. Variano a seconda della quantità di tossina introdotta e della sensibilità individuale: si può arrivare sino allo shock istaminico con ipotensione e successivo collasso cardio-circolatorio.

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