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Intimidazioni contro la sorella di Rino Gattuso, arrestati i presunti autori: legati a cosche di ‘ndrangheta

Sono state arrestate oggi, venerdì 2 febbraio, dai carabinieri di Corigliano Rossano (Cosenza) due persone accusate di aver incendiato le auto di Ida Gattuso, sorella dell’ex calciatore e attuale allenatore dell’Olympique Marsiglia Rino. Sarebbero un 51enne e un cittadino di origini marocchine vicini alle cosche di ‘ndrangheta operanti in città.
A cura di Eleonora Panseri
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Si è finalmente concluso l'incubo di Ida Gattuso, la sorella dell'ex calciatore e attuale allenatore dell'Olympique Marsiglia Rino. Sono state infatti arrestate oggi, venerdì 2 febbraio, dai carabinieri del Reparto territoriale di Corigliano Rossano, in provincia di Cosenza, due persone accusate di aver incendiato, a scopo di estorsione aggravata dal metodo mafioso, le auto della donna. Secondo quanto si apprende, gli inquirenti le ritengono vicine alle cosche di ‘ndrangheta operanti nella città dell'Alto Ionio Cosentino.

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I due finiti in manette si chiamano Aldo Abruzzese, di 51 anni, e Mustapha Hamil, un cittadino di origini marocchine (di cui non sono state rese note altre generalità). Secondo quanto emerso dall'inchiesta coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura della Repubblica di Catanzaro, sarebbero i responsabili dei danneggiamenti messi in atto nei confronti delle auto della donna, avvenuti tra aprile e dicembre del 2023 e prontamente denunciati alle forze dell'ordine.

Lo scopo delle intimidazioni sarebbe stato quello di ottenere il pagamento di 3 mila euro per evitare ‘problemi' in relazione al finanziamento di 80mila euro complessivi ottenuto dal padre, Franco, per la realizzazione di un impianto fotovoltaico.

Sarebbero stati due gli episodi incendiari compiuti ai danni delle vetture di proprietà di Ida Gattuso, che in passato aveva anche ricoperto la carica di consigliera comunale di Corigliano prima che il centro del cosentino si fondesse con quello limitrofo di Rossano dando vita alla terza città più popolosa della Calabria. Il primo era stato messo in atto ad ottobre, quando era stata data alle fiamme una sua automobile parcheggiata vicino casa. Il secondo invece sarebbe avvenuto dopo circa due mesi con l'incendio di una seconda vettura di sua proprietà.

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