Intervista Salvatore Parolisi, legale dei Rea informerà il magistrato: “Singolare possa averla fatta”
L’intervista a Salvatore Parolisi andata in onda nell’ultima puntata di "Chi l’ha visto?" spingerà l’avvocato Mauro Gionni, legale della famiglia di Melania Rea, a informare il magistrato di sorveglianza.
"Quando ho visto l'intervista ho pensato, e lo farò, di comunicarlo al magistrato di sorveglianza perché trovo singolare che lui, essendo un detenuto in permesso premio, possa rilasciare interviste. Parolisi, nonostante abbia fatto 12 anni di carcere, continua a mentire come aveva fatto prima di essere arrestato. Temo che la detenzione questo aspetto non lo abbia migliorato", le parole dell’avvocato, che ha commentato con Adnkronos l'intervista rilasciata dall’ex militare, condannato in via definitiva per l’omicidio della moglie nel 2011.
Parolisi, come aveva anticipato già il fratello di Melania Rea, nell’intervista su Rai3 si è detto ancora una volta innocente. "La prima cosa che appare errata giuridicamente – commenta l’avvocato della famiglia della vittima – è che non è che se uno prende 20 anni è innocente: uno prende 20 anni perché colpevole oltre ogni ragionevole dubbio. Non ha preso l'ergastolo solo perché all'epoca le norme erano diverse. Era consentito fare l'abbreviato, contrariamente a oggi, non era poi prevista l'aggravante del rapporto di coniugio, introdotta dopo il 2018, e poi perché gli fu contestata una unica aggravante (non anche i futili motivi né la premeditazione) e cioè la crudeltà che però cadde in Cassazione, secondo noi erroneamente, perché fu crudele uccidere la madre che sapeva della presenza della figlia sul posto e non sapeva neppure che fine avrebbe fatto. Non era solo una questione di numero di coltellate che possono non incidere se l'arma è piccola e i fendenti servono per uccidere".
L’avvocato Gionni si è soffermato anche sulle parole che Parolisi ha usato per descrivere Melania e anche altre donne che facevano parte della sua vita. "Sul contenuto non giuridico, sulle sue questioni sentimentali, ne ho fin sopra le scatole. Ha detto che Melania era assente ma se una giovane donna sta sola e deve partorire, da chi va se non dalla mamma? Se avesse detto che aveva piacere a tradirla, avrebbe fatto più bella figura da uomo. Non diamo giudizi morali, ma qui si tratta di sciocchezze. Speravo che dodici anni di detenzione avrebbero visto maturarlo, mi spiace prendere atto del contrario. Non è vero che dava a Melania 500 euro, le dava il necessario per fare la spesa e basta. Ed è emerso processualmente che non potesse neppure comprarsi le sigarette né avere un'auto per gli spostamenti. Raccapricciante, oltretutto, che tutti i suoi doveri coniugali fossero adempiuti con la falsa affermazione che lui dava a lei 500 euro".
L’avvocato ha aggiunto di temere che gli assistenti che stanno esaminando il percorso del condannato non abbiamo forse compreso il mancato risultato del percorso riabilitativo. "E questo lo trovo grave", ha detto Gionni.
"Poiché chi dà i permessi premio si basa sulle affermazioni degli educatori, temo sia loro sfuggito che quello di Parolisi non sia giunto al punto tale da meritare permessi premio per quello che continua a fare, mentire. Dovrebbe almeno avere il buongusto, non dico di riconoscere la propria responsabilità, non lo ha mai fatto, ma di evitare di aggiungerci sciocchezze che aveva già fatto in precedenza e che continua a fare", ha concluso.
Lo stesso fratello di Melania, Michele Rea, è intervenuto ieri durante la trasmissione per dire che in realtà Parolisi non ha mai amato la moglie. "Ho sentito cosa ha detto Parolisi e se lui ritiene di essere un uomo io mi vergogno di essere uomo, ha detto talmente tante inesattezze contro Melania…", ha detto il fratello.