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Intervista a Pino Maniaci: “Verranno tutti a chiedermi scusa”

Pino Maniaci decide di rilasciare un’intervista e parla a tutto tondo: «ecco perché questa indagine è una truffa».
A cura di Giulio Cavalli
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Non ha potuto parlare con nessuno in questi due giorni in attesa dell'incontro con il magistrato avvenuto proprio oggi ma dopo la conferenza stampa, a microfoni spenti, Pino Maniaci, il giornalista indagato per tentata estorsione, ha ancora voglia di parlare. Ci sentiamo mentre raggiunge la località fuori Palermo per rispettare il decreto di allontanamento voluto dal giudice ("Sono in località protetta, come i pentiti" riesce comunque a scherzare) e parte subito con un attacco frontale: «Ecco la polpetta avvelenata – mi dice – sono riusciti nel loro intento, chiudere Telejato. Inventandosi un reato che nemmeno esiste e sputtanandomi con la mia vita privata con un filmato ad arte che sarei curioso di sapere dai Carabinieri se per caso è stato montato da Federico Fellini».

Pino, andiamo con ordine. Ti si vede mentre prendi denaro dal sindaco. L'immagine è chiara…

Questo è quello che credete. In quel video io chiedo 300 euro e poi faccio il conto di altri 66 che, guarda un po', corrispondono esattamente all'iva del 22%. E infatti c'è una fattura. Ma il filmato appare tutto bello tagliato e incollato facendo vedere ciò che si voleva fare vedere. Osservatelo bene: ad un certo punto c'è il sindaco che guarda la telecamera. Guarda in camera, come nei film.

E poi ci sono altri 100 euro, però. Che sono?

Infatti io dico al sindaco ceci sono 100 euro di credito pregresso. Quei soldi sono per una pubblicità del negozio della moglie, una cartoleria, un negozio di giocattoli. E basta controllare per vedere che quel negozio fa pubblicità in tutte le reti televisive locali. Telejato compresa. Da anni. Ma non è questo il punto…

Beh, però tu al telefono dici anche "ora a quello gli faccio tirare fuori 50 euro"….

Chiunque mi conosce sa che parlo così. Sono duro. Volgare. Al telefono. Da sempre. Non ho mai detto "vado a farmi pagare", dico "vado a scucirgli i soldi". Ma non è questo il punto: questo processo è un processo già chiuso. Non esiste il reato. Ma non serviva nemmeno: l'importante è distruggere Pino Maniaci e infatti chiedo io a te: hai mai visto un estorsore che non viene arrestato? A questi interessa chiudere Telejato e sai perché? Perché prima di tutti, prima anche di Repubblica, abbiamo preannunciato che abbiamo in mano prove sconcertanti sul tribunale fallimentare in cui sono coinvolti anche lì come con la Saguto (giudice delle misure di prevenzione del tribunale di Palermo indagata da qualche settimana nda) uomini della procura. Ricordati che a un certo punto Telejato doveva chiudere perché il "segnale dava fastidio a Malta", ecco come siamo messi. A me non me ne frega un cazzo di Pino Maniaci, a me interessa di tutti i ragazzi che lavorano a Telejato.

Però al di là dell'aspetto penale ci sono cose che non tornano come il fatto che tu sapessi che l'uccisione dei tuoi cani non fosse affare di mafia ma semplicemente una vendetta dell'ex marito della tua amante.

Fermi tutti. Io al telefono chiamo gioia o amore tutti: uomini e donne. Sempre. Ma io ho fatto la cazzata di dire minchiate per farmi bello con una donna. Le ho detto così perché volevo che si sentisse in colpa. Per farle capire che la potevo proteggere. E ho fatto una cazzata. La mia denuncia è contro ignoti, infatti. Ma ti faccio anch'io una domanda: ma se in quella telefonata io faccio il nome e cognome dell'ex marito com'è che i carabinieri di Partinico non sono mai venuti a fare i rilievi? Perché la procura non ha indagato quel signore? Perché qui interessa distruggere la "famiglia Maniaci", oltre che Telejato. Te lo dico io.

Però a quella donna fai capire di avere ottenuto un posto di lavoro per lei "minacciando", lo dici tu, il sindaco. Perché?

Perché sono uno stronzo e ho detto minchiate. Per apparire potente ad una femmina. Così come per la storia della politica. Ma secondo te, io che dico peste e corna della politica avrei mai fatto carriera?

Però il lavoro l'ha preso.

Ma mica per me. Ti dico quello che ho detto ai magistrati: guardate come ho trattato quei due sindaci negli ultimi tre anni. Metto a disposizione tutto il mio archivio. Quella donna lavorava già per il comune, è sostenuta dai servizi sociali, ha un ex marito alcolizzato e una figlia di 7 anni gravemente handicappata che ogni giorno deve andare a fare fisioterapia a Palermo. E lei non ha nemmeno i soldi per la benzina. Le promettevano un aiuto e io alzavo la voce perché l'avesse.

La tua immagine comunque ormai è compromessa….

Dal punto di vista penale ne uscirò pulito e in fretta. Per quanto riguarda il processo mediatico sono sicuro che ne uscirò pulitissimo. Ci vorrà tanta fatica e tanto lavoro, ma non ho dubbi.

Già in molti si sono esposti.

Tutti a sputare sentenze senza nemmeno ascoltarmi. Qualcuno di loro tra l'altro va in giro con l'auto blu a 15.000 euro al mese e discute dei miei 50 euro. Per me parlano i miei telegiornali. Io ho altri problemi da loro, tipo la bolletta di 850 euro della luce della redazione da pagare entro domani. Se frughiamo nella vita privata di quelli che parlano ora ci divertiamo sicuro.

Anche la conferenza stampa è stata piuttosto "cattiva" da parte dei tuoi colleghi…

Certo. Sono quelli che per una vita ho chiamato pennivendoli, sono i "giornalisti a gettone": i carabinieri gli hanno dato due gettoni e loro li infilano nel loro giornale, domani sarà la procura e così via…

La situazione comunque sembra difficilmente recuperabile. No?

Ci lavorerò per tutto il tempo che serve. E alla fine verranno a chiedermi scusa.

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Autore, attore, scrittore, politicamente attivo. Racconto storie, sul palcoscenico, su carte e su schermo e cerco di tenere allenato il muscolo della curiosità. Collaboro dal 2013 con Fanpage.it, curando le rubriche "Le uova nel paniere" e "L'eroe del giorno" e realizzando il format video "RadioMafiopoli". Quando alcuni mafiosi mi hanno dato dello “scassaminchia” ho deciso di aggiungerlo alle referenze.
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