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Insulti e botte alla moglie e alle due figlie: arrestato padre padrone, ora in carcere a Siracusa

È stata la moglie, stanca di subire botte e insulti, a denunciare il marito, 48enne dello Sri Lanka. Lo ha fatto all’interno della “stanza tutta per sé”, che accoglie le donne vittime di violenze o maltrattamenti.
A cura di Biagio Chiariello
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Percosse, minacce e ingiurie: questo il trattamento che un 48enne, originario dello Sri Lanka, avrebbe riservato alla moglie e alle due figlie, conviventi. I carabinieri della Stazione di Siracusa Principale lo hanno arrestato per maltrattamenti in famiglia.

È stata proprio la consorte, esasperata dopo l’ennesimo episodio di violenza e prevaricazione, a dare l'allarme: si è rivolta ai carabinieri dove è stata raccolta la sua denuncia all’interno della “stanza tutta per sé”, un ambiente protetto, neutro ed attrezzato per l’audizione di vittime vulnerabili, ricavato all’interno della caserma del comando provinciale di Siracusa.

Le indagini, coordinate dalla Procura del capoluogo siciliano, hanno permesso di accertare i gravi indizi di colpevolezza a carico del marito che è stato raggiunto da provvedimento di custodia cautelare in carcere. Il 48enne è già dietro le sbarre.

Nella caserma dei militari dell'Arma di Siracusa c’è la cosiddetta stanza rosa che accoglie le donne vittime di violenze o maltrattamenti “nella prima fase della denuncia” spiega il tenente Chiara Ricciardi, comandante del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia dei carabinieri di Siracusa.

Le donne che subiscono violenze, sia fisiche che psicologiche, possono comunque rivolgersi non solo alle forze dell’ordine, ma anche ai Centri Antiviolenza, presidi femminili e femministi a loro dedicati che offrono ascolto, sostegno e affiancamento, come ha recentemente spiegato a Fanpage.it Clarice Carassi, avvocata e presidente del centro antiviolenza Trama di Terre.

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