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Insoddisfatto del pagamento con la tua carta di credito? Puoi disattivarla

Il cittadino, insoddisfatto dei servizi effettuati con la propria carta di credito, può sempre disattivare la carta purché si rispetti un preavviso di due mesi. Il titolare può inviare una raccomandata, recarsi direttamente in filiale o inviare una comunicazione per posta certificata.
A cura di Maurizia Marcoaldi
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La carta di credito è sicuramente uno strumento pratico, comodo e sempre più persone ricorrono al suo utilizzo per effettuare i pagamenti. Tra le operazioni che si possono effettuare con la carta di credito c'è quella del pagamento online presso tutti gli esercenti convenzionati e anche quella del prelievo contanti dagli sportelli digitando il codice pin. Può capitare però che il proprietario della carta non sia soddisfatto del servizio, magari perché l’interessato vorrebbe rivolgersi a un altro istituto di credito o anche perché le condizioni economiche proposte sono eccessivamente onerose per il possessore della carta. Quello che il cittadino può fare, se insoddisfatto, è disdire la propria carta di credito.

Cosa è una carta di credito

La carta di credito serve per effettuare pagamenti attraverso via elettronica. È una tessera di plastica dove sono riportati, nella parte anteriore, i dati identificativi del titolare, il numero di carta, la sua scadenza. Sul retro c’è invece il codice di controllo CVV2 o CVC2 che va utilizzato per le operazioni online e costituisce un ulteriore sicurezza identificativa del cliente. La carta è inoltre dotata di banda magnetica e di microchip, necessari per i pagamenti in via elettronica. Lo strumento è emesso dalla banca nella quale il cliente ha il conto corrente. Le operazioni effettuate con la carta sono gestite da circuiti a pagamento come Visa, MasterCard.

Disdire una carta di credito

Il proprietario di una carta di credito, o di carta prepagata, ha sempre il diritto di disdire il servizio senza incorrere in penali o spese di chiusura. Infatti per legge ogni contratto per il rilascio di una carta di credito prevede obbligatoriamente anche l’eventuale recesso di chi lo sottoscrive. Qualora il titolare della carta decidesse di disdire questo strumento deve però farlo con un preavviso di due mesi. Questo significa che alla banca bloccherà la carta due mesi dopo essere stata avvertita dal cliente di questa sua decisione. Inoltre l’istituto di credito non potrà chiedere al suo cliente l’intero pagamento del canone annuale, ma solamente quello in relazione all’effettivo uso e possesso della carta. In caso di pagamento già effettuato per intero, l’istituto dovrà restituite al cliente la cifra pagata in eccesso.

Come disdire una carta di credito

Il titolare di una carta può recedere dal servizio effettuando tre operazioni. Innanzitutto l’interessato può inviare una raccomandata con avviso di ricevimento alla sede legale dell’istituto. Nel documento dovrà indicare la volontà esplicita di recedere dal contratto, allegare un documento di identità e inserire anche una busta contenete la carta di credito, di cui si chiede la disattivazione, tagliata in due parti, lungo la banda magnetica e il chip, in modo da renderla inutilizzabile. Come seconda possibilità il titolare della carta potrà effettuare una richiesta scritta direttamente in filiale e dovrà lasciare la carta, che vuole disdire, direttamente al funzionario con cui parlerà in filiale. Infine la terza via è l’invio di una comunicazione per posta elettronica certificata, per poi recarsi in filiale per restituire la carta.

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