Insegnante ucciso nel Modenese, la famiglia: “Non smettete di indagare”
"Non smettete di indagare sulla morte di mio zio" sono le parole del nipote di Anthony Collinnsplatt, l'ex docente d'inglese dell'Accademia militare di Modena, trovato morto dentro la sua auto in garage, a Pavullo (Modena), il 10 marzo del 2017. Collinssplatt, 77 anni di cui 35 passanti in Italia a insegnare la sua lingua madre è stato trovato morto nel bagagliaio della sua ‘Nissan Micra', con un taglio profondo alla gola e senza le protesi artificiali che usava per sopperire alla perdita del braccio e di una gamba, avvenute durante un incidente e una caduta da cavallo. La stampella che usava di solito per muoversi è, invece, stata trovata a terra nei pressi del veicolo.
"Continuate a indagare e partite da quei bonifici che sono stati inviati tutti a uno stesso Iban, 10-20mila euro ogni volta per un totale di 150mila". Rappresentato dall'avvocato modenese Lorenzo Muracchini, il nipote della vittima ha chiesto alla magistratura italiana di approfondire quei movimenti sospetti sul conto in banca dello zio, pensionato e solo. Il giudice Eleonora Pirillo si è riservato in merito alla decisione.
Il delitto risale a tre anni fa. Il corpo venne ritrovato da una addetta alle pulizie che avvertì immediatamente gli uomini della Squadra Mobile di Modena, intervenuti poi sulla scena. Le condizioni del corpo hanno permesso di escludere che potesse trattarsi di un gesto volontario. In casa, tuttavia, non sono stati riscontrati segni di effrazione, ma sembra che il pensionato avesse l'abitudine di lasciare la porta di casa aperta per lasciar passare il suo cane. Tracce di sangue erano presenti in cucina, ma non in altre parti della casa. Collinssplatt si è trasferito in Italia dopo aver ottenuto un lavoro presso la scuola di lingue Cambridge Institute. Il suo migliore amico, Tim Keates, che viveva anche a Pavullo, ha raccontato che tornata nel Regno Unito una volta l'anno e "amava moltissimo la sua vita in Italia".