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Ecco perché in Campania chi inquinava mari e fiumi la faceva franca

L’ex assessore regionale all’Ambiente Walter Ganapini, già presidente di Greenpeace, condannato dalla Corte dei conti a rifondere oltre 1 milione di euro di danno erariale. Con lui condannati anche due dirigenti regionali durante la legislatura Bassolino: Generoso Schiavone e Luigi Rauci. L’accusa: hanno consentito la prescrizione di oltre mille verbali di accertamenti per scarichi abusivi e depuratori non funzionanti.
A cura di Redazione
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Scarichi abusivi di acque inquinate a mare e nei fiumi, depuratori che non depuravano: in Campania, in quella che oggi è definita la "Terra dei fuochi" qualcuno sapeva, qualcuno denunciava e qualcuno faceva anche verbali di accertamento: tra il 2002 e il 2005 ne furono fatti 1.023, con tanto di sanzioni pecuniarie. Tutta carta straccia, perché queste multe finirono prescritte. Nessun colpevole. E soprattutto niente soldi: quei denari delle multe, destinati al risanamento ed alla riduzione dell'inquinamento dei corpi idrici, a tutela del diritto fondamentale della salute, non sono mai stati incassati. Con buona pace dei carabinieri del Noe, il nucleo operativo ecologico, dell'Agenzia regionale di Protezione ambientale e delle Aziende sanitarie locali che lavoravano a vuoto, visto che agli accertamenti non seguiva nulla nei confronti dei gestori dei depuratori delle acque reflue e dei titolari di scarichi abusivi. Dal 2012 la Corte dei conti della Campania ha iniziato a raccogliere atti, documenti e verbali. E oggi ha tirato le somme, puntando l'indice contro un ex assessore regionale (all'epoca la giunta era guidata da Antonio Bassolino) e contro due dirigenti di quella Regione Campania. Le somme sono rilevanti: è stato ritenuto sussistente il danno erariale prodotto alle casse della Regione Campania per 9.081.087 euro.

L'ex assessore Walter Ganapini condannato insieme a Generoso Schiavone e Luigi Rauci

Il nome che spicca nelle condanne della Corte dei conti è sicuramente quello di Walter Ganapini, 63 anni, assessore all'Ambiente della Regione Campania nella giunta regionale di Antonio Bassolino, dal 2008 al 2010 e prima di ciò una lunga storia da ambientalista: cofondatore di Legambiente nonché ex presidente di Greenpeace Italia. Ganapini, è stato condannato dalla sezione giurisdizionale della Corte dei Conti della Campania a rifondere un danno erariale pari a 1 milione ed 81 mila euro. Con lui sono stati condannati Generoso Schiavone, ex dirigente del settore ciclo integrato delle acque e Luigi Rauci, coordinatore pro-tempore dell'area tutela ambientale. Secondo quanto disposto dalla sentenza della sezione giurisdizionale della Corte dei Conti per la Campania dovranno risarcire 4 milioni di euro ciascuno. È stata già disposta la trasformazione in pignoramento del sequestro conservativo – già eseguito dai militari del Nucleo di Polizia Tributaria di Napoli – nei confronti dei condannati (per un importo di oltre 2 milioni di euro).

Chi doveva far pagare le sanzioni ambientali nella regione Campania?

La magistratura contabile nella sentenza ha spiegato che era compito dei competenti uffici regionali provvedere a determinare la misura della sanzione, con conseguente notifica ai trasgressori della cosiddetta "ordinanza-ingiunzione". Nel 2000 la gestione delle attività istruttorie finalizzate alla quantificazione delle sanzioni pecuniarie, con delibera della giunta Bassolino, era stata affidata ad apposita Unità Operativa, poi soppressa nel 2007, dal Coordinatore pro-tempore del Settore Ecologia della Regione con proprio provvedimento. La mancata individuazione di una struttura alternativa all'interno dell'Ente alla quale delegare analoghe funzioni ha comportato la prescrizione dei citati 1.023 verbali di accertamento elevati nel periodo 2002/2005 e delle relative sanzioni amministrative.

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