Infettato da larve di tenia, bimbo di 11 anni salvato a Torino con operazione di oltre dieci ore
Un bambino di 11 anni è stato salvato a Torino grazie a una delicata operazione durata oltre dieci ore a cui è stato sottoposto dopo la scoperta di una rara patologia infettiva dovuta all'infestazione di larve di tenia che lo avevano colpito. L'intervento chirurgico ad alto rischio è stato condotto da una equipe medica specializzata dell'ospedale infantile Regina Margherita di Torino ed è perfettamente riuscito.
Come ricostruiscono dallo stesso ospedale del capoluogo piemontese, il piccolo era arrivato con una crisi respiratoria al pronto soccorso dell'ospedale di Cuneo, dove risiede. Qui, dopo le prime cure e le analisi del caso, i medici hanno sospettato l'infezione disponendo il trasferimento a Torino.
All'ospedale pediatrico torinese il sospetto è stato confermato. Il piccolo era affetto da una rara patologia infettiva, l‘echinococcosi o idatidosi, un'infezione dovuta alle larve della tenia Echinococcus granulosus, una tenia di 2-7 millimetri ospitata da cani, che sono gli ospiti definitivi e hanno tenie adulte nel loro tratto gastrointestinale, ma anche dagli animali erbivori come pecore, capre, suini e bovini. Una infezione che probabilmente il bimbo ha contratto in ambiente rurale.
Una malattia che comporta tra gli altri sintomi anche cisti polmonari, proprio come accaduto al piccolo bimbo piemontese, la cui rottura può causare anche gravi reazioni anafilattiche. Per lui è stato necessario dunque il delicato intervento chirurgico eseguito da un'equipe composta da Luca Lonati della chirurgia pediatrica della Regina Margherita e da Paraskevas Lyberis della chirurgia toracica universitaria dell'ospedale Molinette della Città della Salute di Torino, supportati dal team anestesiologico pediatrico di Lorenzo Moscaritolo del servizio di anestesia e rianimazione pediatrica.
La cisti di 8 centimetri gli comprimeva il polmone sinistro, inoltre la sua posizione, tra i due lobi del polmone, rischiava di richiedere l'intera asportazione dell'organo. I medici torinesi, però, sono riusciti a evitare di rompere la cisti e quindi anche complicanze infettive o di shock anafilattico, potenzialmente mortali.
I chirurghi sono riusciti a isolare tutti i vasi polmonari e a separare delicatamente la cisti dal tessuto polmonare e dai linfonodi del mediastino, la parte centrale della cavità toracica. Un intervento riuscito perfettamente e che ha permesso al bimbo di rispendersi in breve tempo. Il piccolo è stato dimesso dopo pochissimi giorni di ricovero ed è tornato a casa per riprendere la vita di tutti i giorni insieme a mamma, papà e un fratellino.