Infermiera killer, Daniela Poggiali condannata a 30 anni
Ha ucciso un anziano paziente con una somministrazione letale di cloruro di potassio. Con l'accusa di omicidio pluriaggravato è stata condanna a 30 anni di carcere Daniela Poggiali, ex infermiera dell'Ausl Romagna, nota alle cronache per alcune morti sospette in corsia. La sentenza pronunciata oggi riguarda la morte, alla vigilia delle dimissioni dall'ospedale, del paziente novantacinquenne Massimo Montanari, morto il 12 marzo 2014, nel Ravennate. La sentenza, nel processo in abbreviato, è stata letta dal gup del tribunale di Ravenna Janos Barlotti.
"State attenti te e Montanari di non capitarmi tra le mani". Secondo l'accusa, Montanari era già stato minacciato di morte, seppur indirettamente, dalla Poggiali. La vittima, infatti, era persona nota all'infermiera, in quanto era stato datore di lavoro dell'allora compagno della donna. Il 3 giugno 2009, andando negli uffici per consegnare un certificato relativo a una pratica infortunistica dell'ex, l'infermiera aveva pronunciato la minaccia di fronte alla segretaria. Un elemento che ha pesato sul riconoscimento dell'aggravante della premeditazione. !Siamo sempre stati certi della responsabilità dell'indagata: per questo esprimiamo soddisfazione ma solo di tipo processuale" ha detto il Procuratore capo di Ravenna Alessandro Mancini. "Da parte dell'ufficio – ha proseguito Mancini – c'è stata una attenzione estrema su 38 casi sospetti", tutti relativi a pazienti deceduti all'ospedale di Lugo quando c'era di turno la Poggiali. Tra questi, la scelta è stata quella di portare a processo "il caso odierno sul quale abbiamo raccolto elementi che riteniamo incontrovertibili".
Lo scorso settembre la corte di Cassazione ha annullato la sentenza di assoluzione pronunciata in appello bis per la morte di Rosa Calderoni, settantottenne deceduta per una somministrazione letale di potassio. Per questo reato, che la vede imputata ormai per la terza volta, Poggiali verrà nuovamente giudicata nei prossimi mesi. Dopo una prima condanna all'ergastolo in primo grado, la 47enne era stata assolta.
Il nome di Daniela Poggiali è ricordato anche per la vicenda della foto choc in cui posa sorridente, con due pollici all'insù e china sul letto dove giace un paziente deceduto. “Le foto del cadavere un’iniziativa di una collega” si difese all'epoca “posso avere dei modi un po’ bruschi e spicci, a volte, ma non faccio mai del male”.