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Infermiera aggredita in ospedale a Palermo: spintonata e fatta cadere a terra dal padre di un neonato

Un’infermiera di 60 anni, che lavora nel reparto di Terapia intensiva neonatale dell’ospedale Cervello di Palermo, è stata aggredita dal papà di un bimbo. La donna è stata spintonata con violenza, è caduta a terra ed è stata costretta a ricorrere alle cure mediche. A un’altra infermiera sono stati rotti gli occhiali.
A cura di Eleonora Panseri
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Immagine di repertorio.
Immagine di repertorio.

Non si fermano le aggressioni contro il personale sanitario negli ospedali italiani. Oggi, domenica 13 ottobre, ne ha fatto le spese un'infermiera di 60 anni in servizio all'ospedale Cervello di Palermo. La donna, che lavora nel reparto di Terapia intensiva neonatale, è stata aggredita dal papà di un neonato.

Secondo quanto è stato ricostruito, la 60enne è stata spintonata con violenza, è caduta a terra ed è stata costretta a ricorrere alle cure mediche. Per fermare il padre del piccolo sono dovuti intervenire altri operatori sanitari del nosocomio e a una seconda infermiera sono stati danneggiati gli occhiali.

A denunciare il fatto è stata la Federazione Italiana Autonomie Locali e Sanità (Fials) di Palermo. "La situazione è ormai degenerata, non passa giorno senza che non si verifichino episodi di violenza", hanno scritto in una nota il segretario aziendale Fials Giovanni Cucchiara, Giuseppe Forte e Antonino Ruvolo della segreteria provinciale della Fials Palermo

"Di questo passo presto sarà sempre più difficile trovare operatori sanitari disposti a fare questo lavoro viste le condizioni di assoluta insicurezza. Quanto avvenuto oggi rappresenta l’ennesimo segnale per le Istituzioni affinché siano urgentemente adottate misure estreme per scoraggiare questi assurdi momenti di violenza negli ospedali", aggiungono.

Quello delle violenze fisiche e psicologiche sui sanitari è un problema purtroppo diffuso in tutta Italia. Poche ore prima, nella notte tra sabato 12 e domenica 13 ottobre, all'ospedale San Giovanni Bosco di Torino, un 27enne ha minacciato un'infermiera che l'aveva rimproverato per il volume della musica troppo alta. Poi, dopo essere stato visitato e dimesso, ha preso a calci e pugni la porta dello studio medico.

Il giovane ha anche aggredito i carabinieri intervenuti per fermarlo, ma i militari sono riusciti a bloccarlo e arrestarlo per danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale. Successivamente sono stati disposti gli arresti domiciliari.

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