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Indesit va in Polonia e Turchia e annuncia 1.425 esuberi in Italia

L’azienda produttrice di elettrodomestici vara il piano di riassetto lacrime e sangue: centinaia di esuberi in tutte e tre le fabbriche di Caserta, Comunanza e Fabriano.
A cura di Redazione
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Si chiama piano di "salvaguardia e razionalizzazione dell'assetto in Italia", è in realtà un piano lacrime e sangue con tagli pesantissimi per Indesit Company, azienda produttrice di elettrodomestici: per rispondere alla crisi mercato, punta a concentrare nei tre poli italiani le produzioni top ad alto contenuto di innovazione e tecnologia, ed a portare invece in Polonia e Turchia "le produzioni italiane non più sostenibili". La cifra più drammatica è quella degli esuberi: 1.425. Si tratta di 25 dirigenti e 150 impiegati di staff; gli altri sono lavoratori nelle fabbriche, così suddivisi: 480 a Fabriano, 230 a Comunanza, 540 a Caserta. Nel piano previsti investimenti per 70 milioni; da oggi il gruppo di Fabriano, ha aperto il confronto con i sindacati. Obiettivo: nessuno strappo, soluzioni morbide con il ricorso agli ammortizzatori sociali.

Dura la reazione della segretaria nazionale della Fim Cisl, Anna Trovò. "Gli esuberi sono una enormità se pensiamo che complessivamente il gruppo conta in Italia circa 4300 dipendenti. Questo significa – sottolinea la segretaria Fim – un forte ridimensionamento della presenza in Italia del gruppo e quindi un ridimensionamento della produzione complessiva dell'elettrodomestico in Italia. Il rischio serio è che un pezzo importante dell'industria manifatturiera italiana e del ‘made in Italy' lasci definitivamente il paese. Per questo il problema Indesit va affrontato all'interno di una strategia nazionale di rilancio e sostegno della produzione di elettrodomestici in Italia. È necessario – conclude – garantire da subito un piano di azioni che favoriscano produzioni investimenti e lavoro, è inaccettabile, che si sposi la delocalizzazione come soluzione vantaggiosa per gli azionisti, disinteressandosi degli effetti economici e sociali che da essa ne conseguono".

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