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Indennità ingiustificate, a processo Bassolino

Stipendi aumentati di dieci volte ai dirigenti del commissariato al dissesto idrogeologico. Secondo la procura gran parte dei fondi destinati alla bonifica e alla messa in sicurezza dei territori a rischio vennero impiegati per pagare i top manager.
A cura di Vincenzo Sbrizzi
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Rinvio a giudizio per l'ex governatore della Regione Campania, Antonio Bassolino. Al politico la procura di Napoli contesta il reato di peculato nell'ambito dell'inchiesta sul commissariato al dissesto idrogeologico. Con lui risulta indagato anche De Angelis, uomo di fiducia del governatore, ed entrambi compariranno dinanzi ai giudici della prima sezione penale del tribunale di Napoli il prossimo 8 maggio. Secondo i magistrati Bassolino avrebbe autorizzato un aumento delle indennità per i consulenti del commissariato al dissesto idrogeologico senza che ve ne fosse alcun motivo.

I dirigenti della struttura, nata nel 2001 per far fronte all'alluvione a Sarno, nel 2004 si ritrovarono in busta paga uno zero in più. Con la delibera numero 110 del 19 luglio di quell'anno il governatore autorizzò un aumento pari a dieci volte lo stipendio precedente dei manager. Una scelta senza alcuna effettiva motivazione che per la procura partenopea puzza di marcio. Certe sono le cifre che questa operazione è costata ai contribuenti di cui si sta occupando anche la Corte dei Conti con un procedimento a parte.

Il budget per le indennità e gli straordinari ai dirigenti della struttura commissariale superarono con quella delibera quota due milioni di euro a fronte di un monte totale che non doveva superare i 600 mila euro. Un vero e proprio blitz che per la procura Bassolino e De Angelis hanno autorizzato utilizzando i soldi destinati alla ricostruzione e alla messa in sicurezza delle aree a rischio in modo da evitare qualsiasi altro evento drammatico come quello di Sarno. Ma anziché fare fronte alle calamità naturali, la quasi totalità dei fondi destinati agli interventi di prevenzione del commissariato vennero impiegati per pagare gli stipendi dei manager.

Nel dettaglio della cifra, quasi cinque volte superiore a quella inizialmente preventivata per il commissariato, 2.223.086 euro vennero destinati agli stipendi, indennità e straordinari di manager e personale a fronte del totale ricevuto di 2.865.612. Per Bassolino si tratta del secondo rinvio a giudizio in pochi mesi dopo quello che l'ha visto coinvolto insieme alla Iervolino con l'accusa di epidemia colposa nell'inchiesta sull'emergenza rifiuti a Napoli.

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