Indagato il poliziotto che ha sparato e ucciso il migrante Moussa Diarra alla stazione di Verona
L'agente della Polfer che ieri mattina, domenica 20 ottobre, alla stazione di Verona, ha sparato e ucciso un migrante del Mali, il 26enne Diarra Moussa, che lo stava aggredendo con un coltello, risulta indagato per eccesso colposo di legittima difesa.
Moussa "era in regola con il permesso di soggiorno". Lo ha detto, in una conferenza stampa in municipio, l'assessora alla sicurezza Stefania Zivelonghi, che stamane ha anche incontrato il Questore, Rosaria Amato. Diarra Moussa si era visto respingere la richiesta di asilo come rifugiato. "È un immigrato regolare, stava lavorando, aveva un percorso di integrazione avviato. Bisogna capire cosa abbia fatto di lui una persona aggressiva in quel modo quella tragica mattina," ha detto Zivelonghi, parlando del 26enne maliano.
Il giovane, durante la notte, aveva compiuto atti di danneggiamento e violenza. In particolare, le telecamere di videosorveglianza lo avevano ripreso mentre aggrediva degli operatori della Polizia locale, costretti a fuggire e a chiedere aiuto. Il 26enne era poi tornato nella zona della stazione, armato di coltello: alla richiesta dei documenti da parte di un agente della Polfer, avrebbe reagito estraendo la lama, e il poliziotto ha esploso tre colpi di arma da fuoco, uno dei quali lo ha colpito al petto.
Per permettergli di nominare periti di parte per gli accertamenti forensi, l'agente è stato inserito nel registro degli indagati con l'ipotesi di eccesso colposo in legittima difesa. L'indagine è coordinata dalla pm Diletta Schiaffino. Si attende l'assegnazione dell'incarico per l‘autopsia sulla vittima, che chiarirà anche se la vittima sia stata colpita da uno solo dei tre proiettili sparati dal poliziotto, come indicato dai primi accertamenti investigativi.