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Incontra per strada l’assassino di suo figlio: “Non deve girare così liberamente”

Torna d’attualità il caso dell’omicidio di Alessandro Minto, il 21enne ucciso dal padre Guerrino, 72enne, con una coltellata al cuore il 26 luglio 2013. La madre del ragazzo afferma di aver visto più volto l’anziano in paese, dopo che l’uomo è uscito dal carcere.
A cura di B. C.
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Il 26 luglio 2013, Ilieva Latchezara, conosciuta come Lucia, si è vista portare via una figlio dall’uomo che amava. Lei infatti è la mamma di Alessandro Minto, il 21enne ucciso dal padre Guerrino con un fendente al cuore. Ma ora l’uomo, 72 anni, dopo aver trascorso otto mesi in carcere, è stato trasferito prima in una comunità e poco dopo nella sua abitazione, la stessa casa dell’omicidio. Ora il legale della donna, l’avvocato Elisabetta Seguso in previsione dell’udienza a Roma per affrontare il caso, nella prima sezione penale della Cassazione, ha spiegato: “Chiederò che venga confermata la condanna a quindici anni e che non goda di tutta la libertà di movimento che ha attualmente”.

Prosegue l’avvocato: “A livello umano è stato un grande choc per la madre del ragazzo incontrare l’assassino per strada e in ogni caso non accetto la tesi dell’omicidio preterintenzionale”. Nell’udienza del 31 marzo in Cassazione, la Seguso sarà accompagnato dalla madre del ragazzo, di origini bulgare, la quale chiede una cosa molto semplice: non accetta la libertà di movimento concessa all’ex marito. Il 72enne può uscire un paio di ore a giorni alterni e in almeno un’occasione avrebbe incontrato Lucia mentre questa andava a far visita al figlio al cimitero. Già qualche tempo era stato evidenziato che Guerrino Minto era ritornato nella sua casa e gira tranquillamente in bicicletta per il paese, proprio lì dove appena due anni e mezzo ha ucciso suo figlio.

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