Incollano numeri su Gratta e Vinci per vincere 10 milioni, l’avvocato: “Erano in buona fede, errore del notaio”
"Faremo leva sulla buona fede degli assistiti". Così l'avvocato Donato Antonio Muschio Schiavone delinea la strategia difensiva dei tre scommettitori indagati che hanno incollato due numeri mancanti su un biglietto del Gratta e Vinci per vincere il bottino da 10 milioni di euro.
Una vicenda avvenuta in Puglia che ha portato i protagonisti a presentarsi di fronte a un notaio per depositarlo. Ma il raggiro non è andato in porto: la commissione incaricata al controllo delle vincite della lotteria nazionale, mentre stava eseguendo i dovuti accertamenti, si è accorta della contraffazione.
Da lì, la segnalazione alla magistratura e l'avvio dell'inchiesta. I tre, un 51enne di Martina Franca e due uomini di Ceglie Messapica (provincia di Brindisi), sono accusati di concorso in falso, ricettazione e tentata truffa. In loro difesa c'è Muschio Schiavone dello studio legale Dams di Martina Franca (Taranto), sentito da Fanpage.it.
"In vista della prossima udienza – spiega -, ci incontreremo e definiremo la strategia difensiva congiuntamente. Vige anche il coinvolgimento del notaio, caduto in errore, e faremo leva sulla buona fede dei miei assistiti". A valutare le responsabilità degli imputati è la giudice Paola D'Amico.
Nel dettaglio, il trio ha cercato di ricreare manualmente un tagliando vincente. Per intascare la somma fortunata, il gioco prevede la corrispondenza dei numeri con quelli che compaiono dopo la "grattata" della striscia argentata. Nel caso specifico, laddove una delle cifre sia presente nello spazio "Maxi Bonus", il premio può essere moltiplicato fino a un massimo di 10 volte.
Aggiunge poi l'avvocato Muschio Schiavone: "Bisogna ancora capire se la responsabilità ricadrà su tutti e tre gli assistiti oppure soltanto su uno, mentre gli altri due erano in buona fede e in posizione analoga".
Stando agli ultimi dati elaborati da Agimeg, l'Agenzia Giornalistica sul Mercato del Gioco, sulla base di quelli forniti dall'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, l'anno scorso in Puglia sono stati spesi un miliardo e 221 milioni di euro per giocare a slot machine, video lottery terminal, SuperEnalotto e scommesse, Gratta e Vinci e Lotto
C'è stato un esborso di oltre 200mila euro in più rispetto al 2022. Come sottolinea inoltre Fabio Felici, direttore di Agimeg, "in Puglia, oltre a Gratta e Vinci e Lotto, sono andate molto bene anche le scommesse: questi i giochi più praticati tra i pugliesi".
Altri dati li riporta il Libro Blu dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, secondo cui nel 2022 sono stati spesi 140 miliardi di euro dagli italiani per slot, scommesse, lotterie, Gratta e Vinci e altri tipi di azzardo. Come si legge nel documento, "i giochi numerici e le lotterie rappresentano il 31,98% del gettito erario per la parte giochi e ricomprendono al loro interno i giochi numerici a totalizzatore, le lotterie, il lotto e gli altri giochi numerici a quota fissa. All’interno di questa categoria, il 46,64% dell’erario è attribuibile alle lotterie, il 32,92 per cento dal lotto e il 20,44 per cento dai giochi numerici a totalizzatore".