Incidente Mestre, l’autista dell’altro bus: “L’ho visto precipitare, c’era fumo o qualcosa di simile”
"Io sono quello che nel video dell'incidente è fermo al semaforo. Ho visto il bus sopraggiungere alla mia destra, poi l'ho visto cadere nel vuoto". A parlare – la sua testimonianza è stata raccolta dal programma di Canale 5 "Pomeriggio 5" – è una persona che ha assistito in diretta alla tragedia del 3 ottobre a Mestre, dove un autobus pieno di turisti è precipitato dal cavalcavia.
Si tratta del conducente del mezzo affiancato dal pullman caduto. "Ho visto il retrotreno del mezzo alzarsi davanti a me, e poi precipitare", è la testimonianza dell’autista. A suo dire, il bus con alla guida Alberto Rizzotto, 40enne unico italiano tra le 21 vittime, correva a una velocità ragionevole per quello tratto di strada.
"Era sulla sua traiettoria, mi sembrava avere un moto costante", ricorda. E riferisce infine "di aver visto sulla parte posteriore, a sinistra, del fumo, o qualcosa di simile".
La testimonianza: "Se fossi sceso dal bus non sarei riuscito a rimettermi al volante"
L’autista del bus testimone della tragedia ha anche chiarito di aver subito pensato di chiamare i soccorsi, ma di non essere sceso dal suo mezzo né di aver aperto le porte. "Io sono rimasto nella mia cabina, non ho neanche aperto le porte, avevo molte persone a bordo. Ho solo chiamato i soccorsi. Se fossi sceso, vedendo quella scena, non sarei riuscito a rimettermi al volante", ha detto ancora.
Intanto, mentre le indagini sulla tragedia vanno avanti con l’obiettivo di ricostruire le cause dell’incidente di Mestre ed emergono, ora dopo ora, le storie delle vittime, oggi il Procuratore di Venezia, Bruno Cherchi, ha detto che dopo l'identificazione di tutte le vittime le salme sono state restituite ai familiari. Solo su quella dell'autista è stata effettuata l'autopsia.
Il messaggio di papa Francesco dopo la strage di Mestre
Sempre oggi papa Francesco ha inviato un telegramma al patriarca di Venezia, monsignor Francesco Moraglia, per esprimere il suo dolore per l’incidente di Mestre "nel quale hanno perso la vita numerose persone e tra queste anche bambini".
Il Santo Padre, si legge nel testo, "incarica Vostra Eccellenza di far pervenire l'espressione della sua affettuosa vicinanza alle famiglie di quanti sono morti così tragicamente, assicurando per essi una speciale preghiera di suffragio e, mentre implora il conforto della fede per i congiunti, invoca dal Signore pronta guarigione per i feriti, e di cuore invia la paterna Benedizione Apostolica".