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Incidente Lido di Camaiore, la donna di 44 anni resta ai domiciliari: ha investito e ucciso due ragazze

La decisione del gip di Lucca. Durante l’interrogatorio di garanzia, la donna, Katia Pereira Da Silva, la 44enne brasiliana avrebbe dichiarato di non ricordare nulla di quanto accaduto e di avere un vuoto di memoria.
A cura di Biagio Chiariello
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Rimane agli arresti domiciliari Katia Pereira Da Silva, la 44enne brasiliana che, alla guida di una Mercedes GLA, mercoledì 18 settembre a Lido di Camaiore, in provincia di Lucca, ha travolto sei persone, tra cui due studentesse tedesche, entrambe decedute.

Il gip di Lucca, che si era riservato la decisione al termine dell’udienza di convalida, ha confermato l’arresto della donna e disposto nei suoi confronti la misura cautelare degli arresti domiciliari. Una decisione motivata dall'esigenza cautelare del pericolo di reiterazione del reato. Il giudice per le indagini preliminari non ha invece ritenuto necessario applicare alla donna il braccialetto elettronico, come richiesto dalla procura, in assenza del pericolo di fuga.

La 44enne è indagata per gli articoli 589 bis e 589 ter, ovvero omicidio stradale e fuga del conducente. Dopo aver investito le due studentesse tedesche, poi decedute, e una loro compagna, “non arrestava il veicolo, non prestava soccorso, non riduceva la velocità, ma continuava a guidare a una velocità superiore a quella consentita”, per poi abbattere un palo del semaforo e investire altri quattro pedoni. La sua folle corsa si è conclusa con la collisione contro due auto parcheggiate e una in movimento.

Oggi Da Silva è stata interrogata. Nel rispondere alle domande del giudice per le indagini preliminari, avrebbe dichiarato di non ricordare nulla dell'accaduto e di avere un vuoto di memoria.

La nostra assistita è provata e non indifferente a quanto successo – dichiarano i suoi avvocati difensori, Massimo Landi e Nicola Bonuccelli – . Escludiamo che l'evento sia frutto di uso di alcol o droghe, come del resto appurato dai test effettuati, o tantomeno di una guida volontariamente imprudente".

I legali non escludono che possa essere stata colpita da un malore al momento dei fatti, motivo per cui la difesa richiederà degli accertamenti medici specifici.

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