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Incidente Frecce Tricolori: riaperto l’aeroporto Torino-Caselle, proseguono le indagini

“Informiamo i passeggeri che lunedì 18 settembre l’aeroporto sarà aperto”, si legge in un messaggio diffuso sui social dello scalo Torino-Caselle, rimasto chiuso dopo l’incidente che ha coinvolto un aereo delle Frecce Tricolori e un’auto. Nello schianto è morta una bimba di 5 anni. Aperto un fascicolo per disastro e omicidio colposo.
A cura di Eleonora Panseri
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Riapre l'aeroporto di Torino-Caselle dopo il grave incidente avvenuto sabato 16 settembre, che ha coinvolto un aereo delle Frecce Tricolori e un'auto, a bordo della quale, insieme alla sua famiglia, si trovava una bimba di 5 anni che ha perso la vita.

"Informiamo i passeggeri che lunedì 18 settembre l'aeroporto sarà aperto", si legge nel messaggio diffuso sulle pagine social dello scalo, rimasto chiuso dopo lo schianto a San Francesco al Campo. "Per informazioni sul proprio volo – prosegue il post – consultare il nostro sito internet e contattare la propria compagnia aerea o agenzia di viaggi".

Cosa è successo all'aeroporto Torino-Caselle

Il velivolo delle Frecce Tricolori, un MB-339PAN, è caduto in fase di decollo all'aeroporto di Caselle a Torino durante le prove per lo spettacolo previsto in occasione del centenario dell'Aeronautica militare. Nell'incidente è morta una bambina di 5 anni, che era a bordo di un'auto con la famiglia. La macchina è stata colpita dalle fiamme, dopo l'esplosione del velivolo.

Il fratello della piccola, 12 anni, è stato trasferito al Regina Margherita con ustioni di secondo grado su circa il 15% del corpo. Ustioni anche per la madre, in codice giallo al Cto, per il padre e per il pilota, trasferiti in codice giallo al San Giovanni Bosco.

Il papà della bimba: "Cosa avrei potuto fare per salvarla?"

"Dove ho sbagliato? Cosa avrei potuto fare di diverso per salvare la mia bambina?". Questo avrebbe ripetuto ai medici il papà della piccola morta nell'incidente avvenuto a San Francesco al Campo. In ospedale, dove è stato portato per le ustioni riportate sul braccio sinistro, ha trascorso la notte ripercorrendo gli attimi della tragedia, quando l'auto su cui viaggiava con la famiglia si è ribaltata, ha preso fuoco e lui ha tentato disperatamente di salvare la sua bambina.

L'uomo è stato dimesso domenica mattina ed è subito corso all'ospedale dove è ricoverato l'altro figlio di 12 anni, le cui condizioni pare stiano migliorando. Il ragazzo, ricoverato con ustioni che hanno interessato quasi il 30% della superficie corporea, ha cominciato domenica il graduale risveglio dalla sedazione. La moglie resta invece ancora in osservazione, perché, come ha detto Maurizio Berardino, capo dipartimento anestesia e rianimazione della Città della Salute, le ustioni sono più estese e probabilmente richiederanno un intervento di chirurgia plastica.

Nei pressi del luogo dove è avvenuto l'incidente, nel 1996 un grosso Antonov russo sbagliò la manovra di atterraggio e si schiantò su un cascinale: morirono due coniugi, che stavano lavorando in una stalla, e due membri dell'equipaggio. Dario Barnisio, consigliere comunale di minoranza, che con il papà della bimba giocava spesso a pallone, osserva che "nel 2023 cose del genere non dovrebbero più succedere".

Aperta un'inchiesta per disastro e omicidio colposo

Dalla procura di Ivrea è stato aperto un fascicolo per disastro e omicidio colposo. La procuratrice capo Gabriella Viglione si è recata sul luogo del disastro. Qui sono iniziati tutti gli accertamenti del caso, definiti dalla stessa pm "complessi e lunghi". Al momento non risulterebbe ancora nessuna notifica a persone. Delle indagini si stanno occupando i carabinieri di Torino.

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