Incidente di Brandizzo, il racconto di un testimone della tragedia: “Ho visto l’inferno”
Ha raccontato di aver visto una "scena infernale", Samuele, un ragazzo di 18 anni che la sera del terribile incidente di Brandizzo si trovava nelle vicinanze del luogo dove 5 operai sono stati travolti da un treno mentre stavano effettuando un intervento di manutenzione, e ha assistito a quanto successo dopo l'impatto.
Il giovane era in una casa vicina al luogo dello schianto con alcuni amici, si legge sul Corriere della Sera, quando un altro ragazzo ha detto a lui e agli altri presenti di aver sentito un botto, "come se fosse esplosa una bomba sulla ferrovia". Poco dopo tutti quanti hanno sentito un tonfo. A quel punto il gruppo è immediatamente uscito dall'abitazione ed è corso verso la stazione. Arrivati sul luogo dell'incidente, "abbiamo visto una scena infernale", ha detto il 18enne al quotidiano, con "quel che rimaneva dei corpi, sia in stazione, sia nel parcheggio vicino. C’erano sassi, pietre, detriti e sangue dappertutto".
Il testimone ha anche raccontato di aver visto, in lontananza, i due operai rimasti illesi: "Ma non me la sono proprio sentita di avvicinarmi a loro", riporta il Corriere. "Sono cose che ti segnano. Penso che alla nostra età certe cose non dovresti neppure vederle. È stata una tragedia".
La testimonianza dell'operaio sopravvissuto
Nelle scorse ore è stata diffusa anche la testimonianza di uno dei due colleghi dei 5 operai morti, in servizio con loro sulla stessa linea ma impegnati poco distante dal luogo dell’incidente, che sono riusciti miracolosamente a evitare il convoglio e mettersi in salvo. Sono poi stati ricoverati in stato di shock all’ospedale di Chivasso, insieme a due macchinisti del treno, e da cui sono stati dimessi nella serata di giovedì.
L'uomo scampato alla morte ha raccontato di aver perso l'equilibrio a causa dello spostamento dell'aria per il passaggio del treno. Il secondo operaio sopravvissuto, invece, era al lavoro con delle attrezzature, poco distante.
A raccogliere i racconti dei superstiti è stato Paolo Franzese, direttore della Medicina e Chirurgia di Accettazione e di Urgenza dell'ospedale di Chivasso. "Ci hanno dato informazioni frammentarie, non hanno impedimenti nel parlare ma psicologicamente non sono nella possibilità di interloquire", ha spiegato ieri Franzese.