Sequestrata nave Aquarius, indagata Medici Senza Frontiere: “Scarico irregolare di rifiuti”
Acquarius, la simbolo dell’accoglienza dei migranti, è stata sequestrata nell’ambito di un’inchiesta degli uomini del comando provinciale di Catania e dello Scico della Gdf e di quelli della squadra mobile di Catania e dello Sco della Polizia. L’accusa riguarda gli sbarchi di rifiuti (“pericolosi a rischio infettivo, sanitari e non, scaricati in maniera indifferenziata nei porti italiani come se fossero rifiuti urbani”) oltre che da Aquarius – ferma da settimane nel porto di Marsiglia dopo il ritiro della bandiera da parte delle autorità panamensi – anche dalla Vos Prudence, con la procura che avrebbe accertato come i membri della ong Medici Senza Frontiere e i due agenti marittimi concordavano lo smaltimento illegale dei rifiuti – 37 volte per l’Aquarius e 7 per la Vos Prudence, nave utilizzata dalla ong tra marzo 2017 a luglio 2017 – “eludendo i rigidi trattamenti imposti dalla loro natura infettiva”.
Tra i 24 indagati, oltre ai due agenti e i centri operativi di Amsterdam e di Bruxelles di Msf, ci sono il comandante e il primo ufficiale dell’Aquarius. A questi si aggiungono otto membri di Msf. Secondo l'accusa i soggetti coinvolti, a vario titolo, avrebbero "sistematicamente condiviso, pianificato ed eseguito un progetto di illegale smaltimento di un ingente quantitativo di rifiuti pericolosi a rischio infettivo, sanitari e non, derivanti dalle attività di soccorso dei migranti a bordo della Vos Prudence e dell'Aquarius e conferiti in modo indifferenziato, unitamente ai rifiuti solidi urbani, in occasione di scali tecnici e sbarco dei migranti" in 11 porti: Trapani, Pozzallo, Augusta, Catania e Messina in Sicilia, Vibo Valentia, Reggio Calabria e Corigliano Calabro in Calabria, Napoli e Salerno in Campania, Brindisi in Puglia. Tra i rifiuti scaricati la procura indica “gli indumenti contaminati indossati dagli extracomunitari”, gli scarti alimentari e i rifiuti sanitari infettivi utilizzati a bordo per l’assistenza medica.
"Scabbia, tubercolosi, meningite, Hiv, questo il variegato elenco di malattie infettive portate dai migranti soccorsi dalla Aquarius che non avrebbe smaltito come rifiuti pericolosi gli indumenti dismessi e i materiali utilizzati a bordo per il primo soccorso delle persone", queste le accuse secondo l'inchiesta della procura di Catania. In 44 sbarchi, negli ultimi due anni e mezzo, secondo il procuratore Carmelo Zuccaro, sarebbero state smaltite illecitamente 24 tonnellate di rifiuti pericolosi, con un risparmio di costi di 460.000 euro, cifra per la quale è stata sequestrata la Aquarius. Gli indagati "avrebbero avuto la consapevolezza della pericolosità degli indumenti indossati dai migranti in quanto fonte di trasmissione di virus o agenti patogeni contratti durante il viaggio".
Immediato il commento del ministro dell'interno Matteo Salvini: "Ho fatto bene a bloccare le navi delle Ong, ho fermato non solo il traffico di immigrati ma da quanto emerge anche quello di rifiuti". "Dopo due anni di indagini giudiziarie, ostacoli burocratici, infamanti e mai confermate accuse di collusione con i trafficanti di uomini – è replica di Mfs – ora veniamo accusati di far parte di un'organizzazione criminale finalizzata al traffico di rifiuti. È l'estremo inquietante e strumentale tentativo di fermare a qualunque costo la nostra attività di ricerca e soccorso in mare", dice Karline Klejer, responsabile delle emergenze per la ong.